- 03 aprile 2019, 17:50

Pegli, la strada in alveo al Varenna verso la riapertura

Tursi è al lavoro su un progetto definitivo di sistemazione della zona. Il Gruppo Pd in Regione: “L’Autorità di Bacino ha rimandato la decisione sulla proroga a Comune e Regione. Ora Bucci o Toti si prendano la responsabilità”. L’assessore Fanghella si concentra sul disegno dello Studio Sibilla

Pegli, la strada in alveo al Varenna verso la riapertura

A Pegli la strada in alveo al torrente Varenna, arteria fondamentale per deviare il traffico pesante dalla costa alla vallata, evitando di transitare nel pieno centro della delegazione, rimane ancora chiusa dopo la scadenza della concessione dello scorso marzo. Ma le possibilità che venga riaperta con un’ultimissima proroga aumentano ogni giorno di più.

Il Comune è all’opera, attraverso l’assessorato ai Lavori Pubblici coordinato da Paolo Fanghella. Ieri si è parlato della questione in Sala Rossa a Palazzo Tursi, nel corso del Consiglio Comunale. Lo stesso Fanghella ha risposto a un’interrogazione a risposta immediata (ex articolo 54) da parte del consigliere comunale del Partito Democratico, Mauro Avvenente. Entrambi pegliesi, entrambi politici ormai di buon corso, sia Fanghella che Avvenente hanno particolarmente a cuore le sorti del problema e confidano in una rapida soluzione. I camion dentro alla delegazione, infatti, non li vuole proprio nessuno. Perché sono costretti a transitare in uno stretto dedalo di vie dove ci sono attività commerciali, abitazioni, attraversamenti pedonali già piuttosto insidiosi, una scuola elementare e due asili.

Secondo Avvenente, “il traffico a Pegli è attualmente congestionato dalla presenza dei mezzi pesanti che percorrono la viabilità urbana. Per questo, chiedo quali provvedimenti la Giunta intenda prendere per risolvere la situazione”.

L’assessore Fanghella precisa: “La pista ‘sommergibile’ è stata concessa al Comune dalla Provincia e, dopo, dalla Regione per alleggerire la viabilità ordinaria a Pegli. In seguito all’adozione del Piano di Bacino, si era previsto che l’uso sarebbe cessato il 31 dicembre del 2018 e il Comune avrebbe dovuto attuare un progetto di viabilità alternativo all’utilizzo della strada. L’attuale Giunta si è attivata per chiedere un prolungamento della concessione, impegnandosi a presentare il progetto entro un anno. In attesa della risposta da parte dell’Autorità di Bacino, la strada deve rimanere chiusa, ma siamo andati avanti con la progettazione della nuova viabilità e, in circa due mesi, contiamo di arrivare ad avere il definitivo. La stima di questo lavoro è tra i sei e i sette milioni di euro”.

Secondo Tursi, quindi, la risposta sulla proroga o meno della concessione deve arrivare dall’Autorità di Bacino, un organo interregionale che ha sede a Firenze e che si occupa, come competenze, anche di questioni liguri.

Ma su questo punto alcuni consiglieri regionali del Partito Democratico dissentono: “L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, a cui la Regione e il Comune avevano scritto per sollecitare la riapertura della strada, ha risposto ai due enti di non essere più competente in materia, visto che quella precedente e oggi scaduta era l’ultima proroga che avrebbe potuto concedere. Per questo - è il parere del Gruppo Pd in Regione - gli unici provvedimenti in grado di riaprire la pista sommergibile nell’alveo del Varenna di Pegli sono un’ordinanza del sindaco Bucci o un decreto della struttura commissariale per l’emergenza (il presidente Toti) o per la ricostruzione (ancora una volta il sindaco Bucci). L’unico aspetto positivo è che, trattandosi di un provvedimento emergenziale (ordinanza o decreto), una volta emanato entrerà subito in vigore. Bisogna solo capire quale attivare”.

Secondo il Pd in Regione, “è necessario riaprire al più presto la strada sommergibile nell’alveo del Varenna, perché non ci sono altri modi per garantire il transito dei mezzi pesanti diretti alle cave. Sono in ballo quattrocento posti di lavoro. Naturalmente, parallelamente alla proroga, sarà necessario che il Comune avvii e sviluppi quanto più rapidamente possibile il progetto per la realizzazione della viabilità alternativa e fuori alveo, che sostituisca in via definitiva la pista sommergibile. Palazzo Tursi e la Regione aprano in tempi brevi un tavolo per individuare le risorse per finanziare questa nuova viabilità”.

Del progetto ha parlato nei giorni scorsi, in un’intervista alla ‘Voce di Genova’, lo stesso assessore Fanghella: “Esiste un vecchio progetto dello Studio Sibilla relativo a una viabilità alternativa per la zona di Pegli. Si tratta di una strada sulla sponda sinistra del torrente, che si dovrebbe imboccare dall’Aurelia e che andrebbe a innestarsi laddove è stato costruito il nuovo ponte di via Cassanello. Questo progetto, anni fa, era arrivato sino alla fase definitiva. Ora, però, deve essere adeguato, in base alle nuove normative”.

Trattandosi di un percorso che costeggia le aree ex Eni e i depositi costieri della Carmagnani, e quindi in zona Rir, ovvero a Rischio d’Incidente Rilevante, vanno adottate tutte le precauzioni previste dalla direttiva Seveso 3, oltre al soddisfacimento di altri requisiti di sicurezza. “Con gli uffici da me coordinati - dice Fanghella - contiamo di poter aggiornare questo progetto attraverso un affidamento diretto, proponendo quindi una cifra intorno ai quarantamila euro, laddove ne servirebbero sicuramente il doppio. Questo è un lavoro assai importante, perché pare l’unica soluzione fattibile e definitiva per creare un passaggio alternativo ai mezzi pesanti, senza che debbano passare dentro Pegli e senza che debbano scontare limitazioni di altezza dovute al transito sotto ai ponti della ferrovia”.

È un progetto ‘importante’, che potrebbe costare tra i cinque e i sei milioni di euro: “I costi sono indubbiamente lievitati perché occorre adempiere a tutti questi obblighi di sicurezza che in passato non c’erano. Secondo un rapido calcolo, si andrà a spendere cinque volte tanto. Andrà infatti prevista una galleria”.

Alberto Bruzzone

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