Attualità - 25 febbraio 2019, 15:00

Il neo-laureato Luigi Scala e il turismo: "La mia Pietra Ligure? Un bel foglio bianco tutto da scrivere"

Dalle proposte per i giovani alla fidelizzazione, dall'epopea cantieristica al turismo 2.0, un'intervista per parlare dell'offerta turistica pietrese di domani

Il neo-laureato Luigi Scala e il turismo: "La mia Pietra Ligure? Un bel foglio bianco tutto da scrivere"

Un mese fa su Savonanews avevamo annunciato la presentazione nella sala consiliare di Pietra Ligure della tesi di laurea di Luigi Scala, neo laureato presso il Politecnico di Torino, corso di design e comunicazione (leggi QUI).

Essa si articola in due parti: “L’organizzazione di eventi come strumento di marketing territoriale. Il caso del Comune di Pietra Ligure” e “Pietra Ligure: la città, l’offerta turistica e gli obiettivi per il futuro”.

Abbiamo incontrato Luigi Scala per fare il punto sul lavoro svolto.

Innanzitutto: perché due titoli?

“Perché i due volumi sono il frutto di due tipi differenti di ricerche: uno si focalizza su come la città si pone rispetto ai competitor sul territorio e a come si è aggiornata negli anni. Il secondo volume, invece, è concepito per essere presentato a promotori e organizzatori di eventi: una città per essere ‘spendibile’ sul mercato turistico ha bisogno di peculiarità e unicità”.

La domanda successiva è ovvia: perché proprio Pietra Ligure?

“Prima di tutto, ovviamente, perché sono nato qui, amo la mia città e mi piace vederla viva, pulita, in ordine. Ma anche perché ad oggi Pietra Ligure è un bel foglio bianco sul quale scrivere. Ha vissuto per anni della potenza di due strutture importanti come i cantieri e l’ospedale. Oggi gli scenari stanno cambiando e il luogo sta iniziando adesso a reinventarsi. Per questo, all’interno della mia tesi, c’è un’analisi tecnicamente definita SWOT, che prende in esame sia i punti di forza, sia quelli di debolezza”.

Quali sono i punti di forza e di debolezza?

“Le opportunità sono tante: il centro storico è bello, il territorio è ampio, un’identità si sta formando adesso con la cultura del cibo ed eventi come ‘La Gastronomica’, ma anche con l’outdoor e tutto il lavoro svolto da Sea Stone Riviera. Sicuramente c’è da lavorare per pensare a un’offerta legata ai giovani, il turismo del futuro”.

Tu hai 25 anni. Che cosa si aspetta un giovane dalla propria vacanza?

“Oggi spostarsi diventa sempre più facile: Flixbus, BlaBlaCar, i siti che comparano i voli last minute… Si può viaggiare quasi a costo zero. Poi però, quando si arriva, bisogna trovare qualcosa. Oggi il giovane non ha più voglia di abbronzarsi per otto ore in spiaggia. Se trova solo il mare, l’anno prossimo non tornerà più perché quel mare lo ha già visto. Il segreto è la fidelizzazione. Un ventaglio di eventi per tutti e che piacciano a tutti, che spingano il turista  a chiedersi questi eventi in quale chiave saranno declinati l’anno prossimo. Un giovane che arriva a Pietra Ligure per la prima volta da single, deve sentirsi invogliato a tornare per farla vedere alla fidanzata, poi alla moglie e un giorno, quando sarà padre, deve essere felice di portare a Pietra Ligure i propri figli”.

Un giorno di questi ho assistito a un evento organizzato dall’Unione Albergatori di Savona. Il presidente Angelo Berlangieri faceva questo esempio, parlando per metafore: “Se io vado in panetteria, non mi aspetto che il panettiere mi dia un sacco di farina, un panetto di lievito, un pizzico di sale. Voglio una pagnotta”. Tu, da giovane neolaureato, che ne pensi?

“Sì, è esattamente così. Dobbiamo imparare a vendere la filosofia del pacchetto completo. Il turista è una persona che vuole riposarsi, non conosce i nostri luoghi, le nostre strade, le nostre attrattive e non ha voglia di impazzire a cercare fermate e orari dei mezzi pubblici. Se Pietra Ligure (o qualsiasi comune vicino) fa trovare un pacchetto di escursioni e navette completo, oggi alle Grotte di Toirano e di Borgio Verezzi, domani sui sentieri, dopodomani nei musei del comprensorio, il turista si sente agevolato, coccolato, ha già tutto pronto, non deve pensare a nulla e si sente invogliato a tornare. Le vacanze diventano sempre più brevi: non puoi dare al turista anche l’onere di doversele organizzare in ogni minimo dettaglio. Devi offrire esperienze e un soggiorno di qualità”.

Durante un recente evento sportivo il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli ha detto: “A chi arriva dagli USA, dalla Germania o dai Paesi Scandinavi  è praticamente impossibile spiegare che su questo confine finisce Pietra e inizia Borgio, finisce Borgio e inizia Finale… Per chi ci visita la Liguria è tutta Liguria dal confine con la Francia a quello con la Toscana”. Secondo te Pietra Ligure come si inserisce in quest’ottica di collaborazione?

“Fondamentale è una chiave di lettura di comprensorio. Mi sembra che si stia lavorando bene con Finale per quanto riguarda l’outdoor: ogni territorio ha le sue peculiarità, i suoi percorsi, le sue scalate… Sta poi a ogni singolo comune creare fidelizzazione curando i piccoli dettagli, offrendo qualcosa in più, dare l’idea di cura del territorio e di servizio al turista e al cittadino”.

Tra pochi mesi a Pietra Ligure si vota: vedi la politica nel tuo futuro?

“Perché no? Di certo non subito, ma più avanti nel tempo la cosa mi appassionerebbe molto. Più a breve termine mi piacerebbe ridiscutere tra qualche mese la tesi che ho già presentato in Comune, per vedere che cosa è stato fatto nel frattempo. Siamo seduti su una miniera d’oro, abbiamo il clima, il paesaggio, la cucina, l’arte, la storia… Non sprechiamo le nostre opportunità, impariamo a gestirle correttamente”.

 

Alberto Sgarlato

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