Nell’ambito della rassegna “Itinerario Essere Sociale”, organizzata presso il Teatro delle Udienze dall’associazione Baba Jaga in collaborazione con numerose realtà del terzo settore del comprensorio (leggi i dettagli QUI) si svolgerà il 22 gennaio un tavolo tecnico organizzato dall’associazione A Cielo Aperto dedicato al coordinamento tra chi si occupa di disagio sociale, con l’obiettivo di migliorare il modo di “fare rete”.
Una prima parte sarà dedicata a suggerimenti e spunti da parte delle istituzioni, con rappresentanti del Distretto Sociale del Finalese, del Centro di Salute Mentale e del Sert.
Nella seconda parte interverrà il tessuto associativo, coinvolgendo la Consulta del Volontariato di Finale Ligure, l’Alfapp (Associazione famiglie di pazienti psichiatrici), l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas, lo Sprar, l’Auser, il Bar Sociale, l’associazione “Non Solo” (che si occupa di episodi di criminalità all’interno del disagio, sia dal punto di vista di chi commette i reati, sia delle vittime) ed il Centro per la Cultura Ludica “Asilo 0-99”.
Abbiamo incontrato la dottoressa Cinzia Aicardi, coordinatrice dei progetti di A Cielo Aperto, per conoscere meglio questa realtà associativa.
A Cielo Aperto nasce nel 2003 come Circolo ARCI, con l’obiettivo di fornire una risposta alle problematiche legate alla solitudine di chi soffre di un disagio di carattere psichiatrico, sulle basi di una “Analisi del bisogno” redatta dal Comune di Finale Ligure, dai Servizi Sociali e dal Centro di Salute Mentale.
Le prime attività sono di carattere aggregativo: gite, corsi di teatro, di ceramica, di inglese, ma ben presto prendono forma due esigenze specifiche alle quali trovare risposta. La prima riguarda la possibilità di abitare in un appartamento in modo indipendente per diversi casi di ultraquarantenni ancora legati alla famiglia; la seconda è offrire delle opportunità di lavoro per riempire la vita di queste persone.
Nel 2005 il primo step importante, con l’ottenimento, nel Comune di Rialto, di un alloggio di proprietà di Arte, l’ente che si occupa di edilizia convenzionata per le fasce deboli della popolazione; viene così avviato un percorso di coabitazione tra gli utenti, che getta le basi per un “auto mutuo aiuto”.
Che cosa significa auto mutuo aiuto? Di fatto i fruitori dei servizi di A Cielo Aperto imparano a convivere tra loro, ma non solo. Si “completano” a vicenda tenendo insieme la casa, organizzandosi per chi deve fare le pulizie o la spesa, coltivando insieme un orto sociale. In sintesi: non solo una risposta al problema della solitudine, ma anche un invito a conquistare sempre maggiore autonomia nel gestirsi, grazie appunto all’aiuto reciproco.
Nel 2012 arriva il secondo alloggio a Calice Ligure, completamente ristrutturato e arredato grazie a un forte sostegno di tutta la cittadinanza del luogo, ma anche con un contributo della Fondazione “De Mari”.
E si arriva così a una convenzione importante con il Distretto Sociale del Finalese, che conta 16 Comuni tra la costa e l’entroterra, per un vero e proprio progetto atto a “ricostruire l’identità” di queste persone. L’appartamento conta tre posti letto, con l’affiancamento di un paio di operatori specializzati, ma la vera struttura portante è il Centro Sociale, che ospita in media da 12 a 15 pazienti alla settimana, coinvolti in varie attività.
Ci spiega la dottoressa Aicardi: “Molti transitano dalla associazione solo per prendere parte ad alcune attività pomeridiane, perché già capaci di condurre una vita autonoma e di essere impegnati per alcune ore settimanali grazie alle borse-lavoro. La vera importanza di A Cielo Aperto sta nel fatto che ciascun singolo caso ‘prende’ dall’associazione ciò che gli serve e per il periodo a lui necessario”.
Racconta ancora Aicardi: “Le modalità di impiego dei due appartamenti sono differenti tra loro. La sede di Rialto infatti nel 2012 è stata riconosciuta dalla Regione Liguria come ‘Alloggio per utenza psichiatrica’. Da essa sono passati una decina di utenti, molti dei quali sono poi riusciti a tornare a casa propria riorganizzandosi una vita sociale, e questo per noi ha un grande significato, è una conquista importante. A Calice, invece, arrivano dei casi di ‘frattura sociale’ inviati dagli appositi Servizi: quindi persone che hanno dovuto sconfiggere delle dipendenze, dall’alcool al gioco d’azzardo, e che si stanno reintegrando”.
Chiediamo a Cinzia Aicardi alcune tipologie standard di utenza: “Prevalentemente si tratta di maschi adulti, sui 50 anni, persone seguite spesso da oltre vent’anni di terapia per cui senza cadute psicotiche gravi, ma soprattutto individui molto soli, con i genitori anziani, affetti da una forte fragilità emotiva e con tanta paura del domani, quando la madre e/o il padre verranno a mancare. Talvolta si ravvisa anche un ritardo medio/lieve, mitigato dal supporto familiare. Abbiamo tanti casi provenienti dall’entroterra e ciò evidenzia anche delle problematiche di spostamento legate alle poche corse disponibili dei mezzi pubblici nei piccoli Comuni”.
Come ci spiega la nostra interlocutrice di A Cielo Aperto, sorgono forti amicizie: “Per noi è stato un grande successo terapeutico un caso giovane che dopo otto anni trascorsi a Rialto è riuscito a tornare a casa, ma continua a frequentare molti dei nostri corsi perché lì ritrova tanti suoi amici. Del resto tutti i nostri percorsi di dismissione sono sempre graduali e affiancati da progetti che garantiscano continuità, per non lasciare mai sole le persone che seguiamo”.
Non solo: come ci spiega ancora Cinzia Aicardi, qualora si ravvisino casi di individui che, con la scusa di dare sostegno cercano di truffare, derubare o raggirare dei soggetti fragili, interviene un operatore che si occupa di monitorare la questione. E in caso di pazienti con particolari proprietà di famiglia viene chiamato in causa anche un amministratore di sostegno per la gestione oculata del patrimonio.
Tra i progetti futuri di A Cielo Aperto è partito lo scorso anno un nuovo progetto in via sperimentale per dare supporto alle donne vittima di violenza che abbiano bisogno di una pronta accoglienza, magari in orari complessi, come di notte o nel fine settimana, accompagnandole dal luogo della denuncia (le caserme delle forze dell’ordine si stanno sempre più attrezzando nel comprensorio con le ‘sale rosa’ per gestire questo tipo di denunce) fino a un luogo protetto.
Inoltre è partita da poco la pet therapy, mentre uno degli appuntamenti da sempre più amati dai fruitori di A Cielo Aperto è l’animazione teatrale.
Cinzia Aicardi conclude con un occhio alla collaborazione nell’ambito del terzo settore: “Da quando ci siamo costituiti facciamo parte della Consulta del Volontariato di Finale Ligure. Inoltre abbiamo collaborato con Baba Jaga a progetti informativi per le scuole perché, come ha detto nella recente intervista a Savonanews Maria Grazia Pavanello, spesso non si collabora solo perché non si conosce. Informare è importante”.
Concludiamo con il lancio da parte di Cinzia Aicardi dell’incontro in programma per il 22 febbraio: