Mai si sarebbe aspettato di arrivare in finale a "Italia’s Got Talent" ma Edoardo Ghigo di Savona, 20 anni, ce l’ha fatta.
Nella puntata dell'1 febbraio, si è esibito sulle note di “ThIs is me” con i suoi compagni della Gypsy Musical Academy di Torino, accademia che si occupa principalmente di musical e spettacolo, frequentata dal giovane savonese, lasciando a bocca aperta il giudice Claudio Bisio che, schiacciando il Golden Buzzer (grande pulsante d’oro), li ha mandati dritti alla finale di metà marzo.
Edoardo ha studiato da bambino alla Genesi Danza di Zinola e alle superiori all’istituto alberghiero Giolitti di Mondovì, finito il liceo tramite l’open day ha scoperto l’accademia milanese.
“Cosa posso dire, che c'era molta tensione, molta adrenalina, molta voglia di dire ciò che pensavamo e ciò che volevamo dire. Noi abbiamo partecipato a Italia's Got Talent soprattutto per mandare il messaggio che chiunque tu sia, qualunque religione, qualunque sesso, qualunque orientamento sessuale, qualunque persona tu sia vali e hai diritto a far valere te stesso e i tuoi sogni come appunto dice il testo della canzone ’This is me’, sono io. Questa canzone è stata molto importante per me e per il mio anno di corso poiché l'abbiamo iniziata a studiare per il nostro primo esame insieme” spiega Edoardo Ghigo.
“Come ha detto una mia compagna di corso, Michela Paleologo, con questo pezzo ci siamo riconosciuti famiglia per la prima volta. Un unico insieme di anime ed emozioni che combaciano. Ancora non c’erano solisti, cantavamo e ballavamo tutti, era la nostra canzone - continua - Sì, abbiamo ricevuto tante critiche ma dove ci sono stonature, imprecisioni, noi vediamo adrenalina, agitazione. Dove vedete una nota calante noi vediamo il peso della parola che stavamo cantando. Dove vedete impreparazione, gente che non sa ballare e non sa cantare noi vediamo umanità. E se dobbiamo essere condannati per questo condannateci, noi continueremo a vibrare di emozioni confidando nel fatto che qualcuno si riconoscerà nella voce rotta, negli occhi accesi da qualcosa che non saremo mai pronti per fare, ma per viverlo sì. Siamo ragazzi, siamo amici, siamo studenti, storie da scoprire, lacrime da ascoltare, siamo sognatori. E no non siamo gli unici che fanno sacrifici, c’è chi non può nemmeno scegliere di fare sacrifici per qualcosa in cui crede perché la vita non gli ha dato possibilità di credere in qualcosa. Noi siamo dei privilegiati che possono scegliere di avere un sogno e nonostante, a volte, il peso di questo privilegio sia estenuante, noi ce ne assumiamo il rischio, con tutto l’amore che possiamo. Abbiamo tanti sogni tra le manie siamo decisi a seguirli”.
“L'emozione di salire su un palco come quello è difficile da descrivere. Ma la consapevolezza di poter far sentire la nostra voce, il nostro desiderio di esprimerci e di far vedere di cosa siamo capaci ci ha dato l'energia e l'adrenalina necessaria per salirci e far emozionare tutti. Siamo fieri del nostro duro lavoro e della nostra performance, stonature imperfezioni e tutto il resto. Ma una cosa è sicura siamo una famiglia, siamo tutti diversi ma abbiamo un unico grande sogno in comune, quello di far valere e realizzare i nostri sogni. Perché questo sono io, perché questi siamo noi” conclude Edoardo.