- 30 gennaio 2019, 07:30

Multedo, Carmagnani aumenta lo stoccaggio di oltre seimila metri cubi

La notizia emerge da un’interrogazione del consigliere comunale Stefano Giordano (M5S): “Il Comitato Tecnico Regionale ha ricevuto l’autocertificazione da parte dell’azienda. Mentre il sindaco dice che intende dislocare. Qualcosa non quadra”

Multedo, Carmagnani aumenta lo stoccaggio di oltre seimila metri cubi

“Ho l’impressione che in giunta la mano destra non sappia quello che fa la mano sinistra. Ovvero che non si abbia completamente il quadro di quanto sta accadendo a Multedo”.

L’atto di accusa verso l’amministrazione comunale è arrivato ieri in Sala Rossa a Tursi, nel corso della seduta del Consiglio Comunale, da Stefano Giordano, consigliere del Movimento 5 Stelle.

Presentando un’interrogazione a risposta immediata (ex articolo 54) sulla situazione dei depositi costieri di materiale petrolchimico e sull’ipotesi di dislocazione, Giordano ha spiegato: “Lo scorso 6 dicembre, l’assessore all’Urbanistica Cenci, rispondendo a una mia interrogazione, disse che ‘non era previsto nessun aumento di stoccaggio per i depositi della Carmagnani’. Successivamente, ho fatto un accesso agli atti”.

E, acquisendo la documentazione richiesta, il consigliere del Movimento 5 Stelle ha trovato conferma di quanto già annunciato nei giorni scorsi anche da ‘La Voce di Genova’: ovvero che “lo scorso 22 dicembre, nel corso di una riunione del Comitato Tecnico Regionale al quale siede pure un rappresentante del Comune, è stato comunicato l’aumento di stoccaggio della Carmagnani. L’azienda, tramite autocertificazione, ha dichiarato che l’incremento di 6350 metri cubi di materiali non comporta nessuna variazione del livello di rischio d’incidente rilevante”.

Il Comitato Tecnico Regionale ha quindi avvallato la richiesta e, di fatto, l’azienda potrà aumentare lo stoccaggio. “Mi domando allora com’è messa la questione - dice Giordano - perché a me qualcosa non quadra. Da una parte c’è questo ampliamento, un fatto puramente tecnico. Dall’altra il sindaco Bucci dice di voler trovare un’altra collocazione ai depositi costieri”.

Sono due elementi effettivamente in antitesi. Per la Giunta, ha risposto l’assessore comunale all’Ambiente Matteo Campora, che ha ribadito, in sostanza, quanto dichiarato da Bucci nei giorni precedenti, nonché l’impegno a spostare i depositi presentato in occasione del piano di rilancio del porto di Genova (su questo progetto esiste un finanziamento di venti milioni di euro già a disposizione, ma mancano ancora il luogo e le tempistiche): “Questa interrogazione - precisa Campora - sarà oggetto di una prossima commissione consiliare, per l’approfondimento delle questioni tecniche. Riguardo l’eliminazione dei depositi dei prodotti petroliferi, siamo in ritardo sui tempi annunciati dal Sindaco, ma sono stanziati dei fondi, da parte del Governo, per lo spostamento di tali depositi in zone al di fuori del centro abitato”.

Intanto, il Comitato Multedo per l’Ambiente, a proposito dei piani di emergenza esterna, che sono in fase di aggiornamento e approvazione, informa: “La mancanza di un piano di emergenza esterna a Multedo era cosa nota da tempo. Abbiamo fatto passi ufficiali presso la Prefettura e siamo stati ricevuti dal funzionario designato alla compilazione il 19 marzo dello scorso anno”.

A parlare sono il presidente Goffredo Ferelli e il membro del direttivo Gian Piero Cellerino: “Siamo rimasti molto sconcertati a rilevare la scarsa conoscenza da parte di quel funzionario. La conoscenza a nostro parere può essere acquisita, ma la preparazione tecnica è più difficile svilupparla in poco tempo. Tale funzionario infatti è laureato in legge. La nostra preoccupazione è che il documento che verrà sicuramente preparato, manchi di quella capacità di analisi critica da parte dell’estensore necessaria a prendere misure efficaci nella prevenzione di danni ulteriori in caso di avvenimento incidentale. Noi del Comitato Multedo per l’Ambiente, a suo tempo, abbiamo messo a disposizione la nostra preparazione tecnica, ma da allora, a distanza di quasi un anno, non siamo stati più chiamati, né il documento è stato preparato o pubblicato. Speriamo che il dossier da noi presentato in prefettura il 18 marzo dello scorso anno sia stato esaminato e sia potuto servire come spunto alla compilazione”.

Alberto Bruzzone

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