Come promesso nella prima parte dell’articolo, che puoi leggere andando su questo link, oggi parliamo dell’altro classico bene rifugio: l’oro.
Ma perché un metallo è riconosciuto come strumento di protezione?
La risposta è semplice. A differenza del denaro stampato l’oro è una risorsa limitata. È sempre stato considerato così in tutto il mondo e la prova è che anche durante le guerre era accettato. Ma non è un investimento dal guadagno certo come puoi pensare; come tutti i mercati è soggetto alle oscillazioni. Infatti, in piena crisi dei mercati finanziari (2008-2012) ha dato parecchie soddisfazioni con un rialzo di circa il 200%.
Dal 2012 a oggi (proprio quando i mercati finanziari hanno dato le performance migliori) il prezzo è sceso più del 30%. Ricorda che la quotazione è espressa in dollari, per cui per un investitore europeo deve considerare anche questa variabile.
Bene, ma dato che tu vorrai sapere come investire, ti accontento subito. Puoi comprare oro in due modi. Attraverso l’acquisto di prodotti finanziari (cosiddetto oro di carta), oppure detenere oro fisico.
L’oro di “carta” è rappresentato da Fondi comuni, Azioni di società minerarie oltre ad una serie di strumenti come gli etf/etc, le opzioni e i derivati. Ha il pregio della velocità di acquisto e della trasparenza dei prezzi, dato che gli strumenti sono quotati, ma spesso sono prodotti complicati per cui la non facile valutazione del rischio fa sì che raramente venga inserito nei portafogli.
Gli etf - ad esempio - replicano l’andamento dell’oro sui mercati regolamentati e possono essere un valido strumento per i bassi costi di intermediazione. Questo, ad esempio, è garantito da oro fisico realmente depositato in una banca.
Come puoi immaginare, non è possibile in poche righe esaminare le caratteristiche di ogni strumento, ma, se lo desideri, puoi scrivermi a info@patrimoniprotetti.it in modo da fissare una consulenza dove ci prenderemo il tempo necessario.
L’alternativa alla carta sono lingotti e monete l’oro. Toccare con mano e vedere con i propri occhi un lingotto fa tutto un altro effetto.
Qui devi capire
se è oro puro (999,9 millesimi)
dove lo conservi
quali sono i costi di intermediazione
Non pensare di fare “l’affare” del giorno comprando qualche gioiello in oro, perché il costo di lavorazione e il ricarico del gioielliere ti fa partire già in perdita.
Molto meglio affidarsi a broker on line riconosciuti come GoldBroke oppure ai compro oro, verificando prima che siano autorizzati ad operare andando qui.
Ma conviene davvero investire in oro?
Se questo investimento rappresentasse un rifugio dovrebbe - ad esempio - proteggermi dai cali dei mercati azionari. Ed effettivamente la correlazione fra questi due asset è negativa: quando le azioni scendono l’oro sale e viceversa, per cui, in termini di diversificazione porta effettivamente un beneficio.
Nel 1974 il mercato azionario americano segnava un - 40%. L’oro un + 54%.
Nel 2008 il mercato azionario americano segnava un - 37%. L’oro un + 5%.
Allo stesso modo…
Nel 1975 mercato azionario americano +31%. L’oro - 32%.
Nel 2009 mercato azionario americano + 26%. L’oro - 21%.
Tranne nel 2018 dove in pratica ogni investimento (oro compreso) ha avuto una performance negativa.
Quindi, non commettere l’errore di pensare all’oro come ad un guadagno sicuro. Il massimo prezzo è stato raggiunto nel 2011 a 1900 dollari l’oncia, per cui ad oggi, chi avesse investito in quel periodo è in perdita del 30%, dato che mentre scrivo la quotazione è di 1290 dollari.
Se vuoi avere un’idea del prezzo in grammi è presto fatto.
L’oncia (unità di misura per i metalli preziosi) equivale a 31,1034768 grammi ma non ti perdere nei calcoli… vai qui.
Ma ci sono ancora un paio di cose da dire.
l’oro fisico non ti dà reddito a differenza degli affitti, dei dividendi azionari, delle obbligazioni;
le oscillazioni possono essere anche molto violente come nel 1982 (-40%).
Nel complesso l’investimento in oro è soggetto a molta volatilità, ma dovrebbe essere presente nel tuo portafoglio come elemento di diversificazione e non come moda del momento generata quasi sempre dalla paura.
Esiste invece una sola soluzione di fronte alla paura e si chiama “diversificazione” o, più semplicemente, “buon senso”.
Michele Isetta
Consulente finanziario