Politica - 21 dicembre 2018, 11:59

Savona, preoccupa il Decreto Sicurezza, a rischio gli Sprar e i posti di lavoro, assessore Levrero: "Sono fandonie quelle delle richieste d'asilo"

Respinta la mozione del Pd, capogruppo Pasquali: "Si risponde sempre con la propaganda, mi aspettavo un intervento del sindaco".

Savona, preoccupa il Decreto Sicurezza, a rischio gli Sprar e i posti di lavoro, assessore Levrero: "Sono fandonie quelle delle richieste d'asilo"

"Il Decreto Salvini è una sanatoria dell'immigrazione clandestina, sono fandonie quelle delle richieste d'asilo, non ci devono essere aumenti e abusi. Quanti sono gli immigrati clandestini imputati di vario genere? Giusto ridurre la delinquenza al fine di contenerla per la sicurezza dei cittadini".

L'assessore alla sicurezza Roberto Levrero nel consiglio comunale di ieri pomeriggio ha risposto così, con toni accesi, attaccando anche l'ex Ministro degli Interni Marco Minniti, alla mozione presentata dal Partito Democratico contro il Decreto Sicurezza.

Il Pd insieme ai consiglieri Marco Ravera e Daniela Pongiglione, si è scagliato contro il decreto legge che introduce una riforma dello Sprar, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ora per rifugiati e minori non accompagnati, un sistema che non potrà più accogliere richiedenti asilo, titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e per protezione speciale. 

"Non posso che constatare che si risponda sempre con la propaganda, mi sembrava una mozione tesa a nessun approccio ideologico, è una tematica che deve essere presa in considerazione dal sindaco, sono spese che dovrà sobbarcarsi l'amministrazione, mi sarei aspettata un suo intervento. Ritengo che si voglia davvero creare un'emergenza e problema, è un attimo che vengano tolti i diritti" spiega Barbara Pasquali, capogruppo Pd in consiglio comunale.

Un problema a 360 gradi che coinvolgerà anche gli operatori del settore, circa 200 sul territorio savonese, portando così alla preoccupazione dei sindacati che hanno richiesto un futuro incontro in Prefettura.

"Si parla di posti di lavoro in meno, a qualcuno scadrà il contratto il 31 dicembre ma sono a rischio anche i tempi indeterminati nel momento in cui chiudono i centri non potranno essere ricollocati. Educatori, assistenti sociali, mediatori, insegnanti di italiano, tutti i posti di lavoro per cui si verrebbe a creare disagio economico ed educativo. Faremo il possibile per tamponare il danno, staremo vicini ai lavoratori, faremo un tavolo per tutelare tutti i lavoratori italiani e stranieri. Siamo una realtà sana e non ci possiamo permettere di perdere posti di lavoro, sono tutte persone qualificate" spiega Stefania Druetti della funzione pubblica Cgil Savona, referente Saep.

Lo scorso lunedì 17, il Forum Terzo Settore, Caritas Savona-Noli  e ComunitàServizi Fondazione diocesana Onlus (ieri presente nel pubblico del consiglio comunale, il presidente Marco Berbaldi), Pastorale Migrantes, Cooperativa Sociale ProgettoCittà, Cooperativa Sociale Jobel, Arci, Cooperativa Arcimedia, Cooperativa sociale Bottega della solidarietà Onlus, Associazione Libera contro le mafie, si sono concentrati sui contenuti principali e le possibili ricadute sulla comunità locale.

Un primo appuntamento tra i principali enti locali e del terzo settore gestori di accoglienze per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale con l’obiettivo di avviare un confronto sulle ripercussioni che si avranno sul sistema di accoglienza, sul sistema di welfare locale e sulle associazioni vocate alla tutela di coloro che si trovano in stato di grave marginalità.

In serata inoltre nella Sala chiamate del Porto, l'incontro era stato aperto alla cittadinanza: “In qualità di enti gestori rileviamo una discrepanza tra gli obiettivi dichiarati dal legislatore e quelli realmente perseguiti e un’oggettiva difficoltà nell’applicazione di alcune procedure che si inseriscono in un contesto già connotato da frammentazione e incertezza – spiegano le realtà promotrici dell’iniziativa – il primo effetto certo che si intravede è la produzione di nuova marginalità, nuove discriminazioni, e uno svuotamento sostanziale del diritto di asilo, che delinea un modello di società sempre meno inclusiva e incapace di farsi carico delle fragilità. E’ sempre più rilevante avviare una riflessione il più possibile ampia e condivisa”.

Luciano Parodi

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