Degrado e incuria al cimitero di Pegli: dopo le segnalazioni da parte del consigliere comunale Mauro Avvenente, arriva la risposta da parte dell’assessore comunale con delega ai Servizi Cimiteriali, Matteo Campora.
Nei giorni scorsi Avvenente, che oggi rappresenta i cittadini in Sala Rossa, mentre nel precedente ciclo amministrativo è stato presidente del Municipio VII Ponente, ha segnalato a Tursi lo stato di abbandono del camposanto adiacente alla chiesa di San Martino, che è uno dei più ampi e importanti dell’intero Ponente cittadino. I defunti del cimitero di Pegli giacciono in tombe invase da erbacce, lungo viottoli diroccati, scale rotte, lapidi devastate. Sporcizia e fogliame un po’ ovunque. Un triste abbandono che dà ancor più il senso di morte, che toglie ogni speranza, sia cristiana che umana.
Il colpo di grazia, poi, l’ha dato il vento fortissimo dei giorni scorsi. Molti alberi si sono spezzati, i loro rami sono caduti sulle tombe, molte di esse sono irraggiungibili. Il camposanto di Pegli non è mai stato in condizioni così disastrose. Lo dicono i suoi frequentatori, più o meno abituali, lo testimoniano le numerose fotografie che circolano sui social network.
“A seguito della tempesta di vento che ha colpito Genova nelle settimane scorse - scrive Avvenente - il cimitero di Pegli è stato particolarmente colpito da danneggiamenti causati dalla caduta di alberi, con tombe distrutte e percorsi pedonali resi impraticabili. Considerando che i cittadini sono impossibilitati a visitare i propri cari, chiedo all’assessore quali azioni intenda assumere con urgenza per il ripristino delle condizioni di sicurezza, a tutela dei cittadini”. Secondo Avvenente, “la situazione dei cimiteri del Ponente è un po’ critica da tutte le parti. Ma certamente quello di Pegli è il messo peggio. C’è uno stato di abbandono notevole e certi passaggi sono pure molti rischiosi. C’è il pericolo che avvenga qualche incidente, e poi sarebbe il Comune a doverne pagare le conseguenze”.
Campora ieri ha fatto pervenire la propria risposta scritta: “Nel caso specifico del cimitero di Pegli - sostiene l’assessore - sono già da tempo stati rimossi i tronchi che impedivano l’accesso alle sepolture del Campo numero 7 e ai loculi del Campo monumentale, consci che tale situazione ha causato spiacevoli e comprensibili disagi agli utenti cimiteriali. A breve saranno completati i rimanenti interventi su tutto il territorio del Ponente e del Medio Ponente cittadino”.
L’assessore comunale amplia il ragionamento: “La città intera, come sappiamo, ha subìto gli effetti devastanti dell’evento calamitoso dello scorso 29 ottobre, comprese molte aree cimiteriali fra le quali, nel ponente cittadino, spicca il cimitero Leira di Voltri, certamente il più colpito, e quelli di Crevari, Coronata, Pra’-Palmaro, Pini Storti, San Giovanni Battista, San Martino di Pegli (oltre cinquanta piante). Nell’immediata fase di intervento in somma urgenza sono state adottate, per quanto possibile e secondo coerente priorità, le misure atte al ripristino delle aree di transito pubbliche, alla preservazione della pubblica incolumità, a prevenire ulteriori danni a persone e cose”.
Secondo Campora, “nei cimiteri in particolare si sono evidenziate criticità derivanti da alberi completamente abbattuti dal vento che ostruivano le vie d’accesso ad abitazioni, alberi completamente abbattuti entro il perimetro cimiteriale e alberi con stabilità compromessa o precaria che costituivano il più serio pericolo per visitatori e addetti. In tale contesto cimiteriale complesso, inserito comprensibilmente nella più ampia gestione delle criticità in ambito cittadino, si sono coerentemente programmati, in accordo con i responsabili di Aster, gli interventi di attuazione. Il protrarsi degli eventi climatici avversi ha inoltre rallentato notevolmente la possibilità di intervento della macchina operativa messa in campo”.
Ma se è vero che la fase emergenziale è stata affrontata, o comunque viene affrontata in questi giorni, è pur altrettanto vero che un cimitero come quello di Pegli merita seri interventi strutturali. Non si tratta solamente di alberi caduti e di altri da mettere in sicurezza, ma qui la situazione è molto più complicata. Ci sono intere scalinate danneggiate, altre impercorribili, corridoi seriamente compromessi. Serve un intervento generale che tenga conto di tutte queste criticità. Avvenente ricorda di aver affrontato la questione parecchie volte, anche durante il precedente ciclo amministrativo, quando era presidente del Municipio VII Ponente. “Ho sempre sostenuto - afferma - che Pegli sia anche un cimitero di un certo valore dal punto di vista storico artistico. Mi riferisco, in particolare, al cosiddetto ‘cimitero degli stranieri’, dove ci sono tombe di illustri inglesi e francesi che venivano a Pegli a fare le vacanze, quando questa località era rinomata come meta balneare in tutta Europa. Finché c’è stato in vita don Benedetto Pastorino, molte famiglie di quei defunti mandavano una cifra annuale alla parrocchia di San Martino, perché ci si occupasse del mantenimento delle tombe. Ora sono passate le generazioni e tutto rischia di andar perduto. Non solo la memoria, ma anche il valore artistico di certe sculture presenti. E’ un vero peccato”.
Soluzioni? “Ci vorrebbe un progetto che potesse poi attingere a fondi speciali per la cultura. Ma prima di tutto servirebbe ritrovare la passione per queste cose. Al di là delle tombe ‘artistiche’, comunque, è indispensabile anzitutto che il cimitero torni a essere funzionale per chi viene a visitare i propri cari. E, quindi, che sia un ambiente ordinato, pulito e soprattutto sicuro”.