Ieri sera il Consiglio Comunale di Alassio si è aperto con le comunicazioni del sindaco Marco Melgrati in merito alle dimissioni presentate dall’assessore Rocco Invernizzi a seguito dell’inchiesta che lo vede coinvolto.
Afferma il primo cittadino: “L’sssessore Invernizzi ha compiuto un gesto consapevole, non dovuto, nel segno dell’opportunità e del rispetto delle istituzioni, per poter meglio chiarire la sua posizione e difendersi con serenità senza creare intralcio alcuno all’amministrazione.
Lo ringrazio per questo gesto e, nella convinzione che saprà fare chiarezza sulla sua posizione, accolgo le sue dimissioni senza provvedere a una vera e propria ridistribuzione delle deleghe. Terrò personalmente ad interim quella all’Ambiente, nella convinzione che debba essere rispettato al 100% il capitolato di appalto, cosa disattesa fino ad ora come emerge dai numerosissimi rilievi sollevati dai tecnici incaricati. Sempre ad interim, affiderò al Vice Sindaco Angelo Galtieri quelle ai Lavori Pubblici, Informatica e Servizi Cimiteriali”.
Come era prevedibile Rocco Invernizzi, che continuerà a sedere in consiglio ma non come assessore, ieri sera non era presente. Dai banchi della minoranza nessun commento sulla vicenda.
Il consigliere Parascosso afferma: "Per mia deformazione professionale sono garantista, ancor più quando non conosco gli atti. In questa fase delle indagini non posso esprimere alcun commento se non l'auspicio che gli inquirenti svolgano efficacemente e celermente il loro lavoro al fine di chiarire le posizioni su cui stanno indagando".
In merito all'indagine giudiziaria - come emerge oggi dal quotidiano La Stampa - parrebbero confermate le voci che vedrebbero tra gli indagati anche Pier Paolo Pizzimbone, coordinatore di Fratelli d'Italia e imprenditore nel settore dell'igiene ambientale.
Sulle indagini, ad ogni modo, vige il massimo riserbo sopratutto per il fatto che l'inchiesta, essendo ancora nelle sue fasi iniziali, avrebbe contorni ancora tutti da delineare e chiarire sia per quel che riguarda i fatti attribuiti agli indagati, sia per il riscontro di un eventuale loro effettivo coinvolgimento in fatti penalmente rilevanti.