Attualità - 24 novembre 2018, 12:44

Baseco, Artender, Zerovolume e Fiat 500 Club Italia uniti contro la violenza sulle donne

La performance dell'artista alassina Monica Cecchin presso la Piattaforma Ambientale di Villanova d'Albenga immortalata dagli scatti del fotografo Roberto Alfredo Oliva

Baseco, Artender, Zerovolume e Fiat 500 Club Italia uniti contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che si celebra domenica 25 novembre 2018, Baseco s.r.l., la piattaforma ambientale per lo smaltimento dei rifiuti del Ponente Ligure, in collaborazione con la galleria Artender di Alassio del geologo Alessandro Scarpati, con il collettivo artistico Zerovolume ed il Fiat 500 Club Italia, dà vita ad una performance artistica per sensibilizzare su questo tema, che ha visto recentemente e tristemente il coinvolgimento di donne del nostro territorio.

La performance artistica trova spazio all’interno della Piattaforma Ambientale di Villanova d’Albenga, dove su una catasta di rifiuti di carta e cartoni, l’artista alassina Monica Cecchin è stata immortalata dagli scatti del fotografo toiranese Roberto Alfredo Oliva.

In questa forte immagine è la donna che prende parola e con grande energia e determinazione afferma #IONONCISTO, diventando manifesto della volontà di smetterla di subire ed invito al coraggio di esporsi e prendere in mano le redini del proprio futuro e di quello delle proprie figlie.

La data del 25 novembre, scelta dalle Nazioni Unite, è stata istituita in memoria di un brutale assassinio avvenuto proprio in quel giorno dell’anno 1960. Le vittime furono tre donne, le sorelle Mirabal, considerate delle rivoluzionarie a seguito del loro impegno nel contrastare il regime di Trujillo, il dittatore che per oltre trent’anni afflisse la Repubblica Dominicana. Le tre sorelle, il 25 novembre stavano andando a trovare i mariti in prigione, quando furono fermate da alcuni agenti del Servizio di Informazione Militare e condotte in un luogo isolato ove furono torturate, massacrate e uccise per strangolamento dagli stessi militari, per poi essere gettate con la macchina in un precipizio per simulare l’incidente.

La triste escalation quotidiana di violenze contro le donne rende opportuno e doveroso non chiudere gli occhi e continuare a sensibilizzare le persone su questa tematica, partendo dall’educazione dei nostri figli maschi e della comunità tutta.

Comunicato Stampa

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