Sanità - 23 novembre 2018, 11:33

La Liguria è ai primi posti per il consumo di farmaci oncologici, antidepressivi e per la disfunzione erettile: lo studio dell'Agenzia del Farmaco

Lo rivela il rapporto nazionale dell’Agenzia del Farmaco Italiana, una statistica stilata nell’ottobre 2018, con dati riferiti all’anno scorso, che svela qual è il rapporto dei cittadini con i farmaci, a libera prescrizione e con ricetta medica

La Liguria è ai primi posti per il consumo di farmaci oncologici, antidepressivi e per la disfunzione erettile: lo studio dell'Agenzia del Farmaco

La Liguria si piazza nei primi posti per il consumo di farmaci oncologici, antidepressivi, benzodiazepine e farmaci per la disfunzione erettile. Lo rivela il rapporto nazionale dell’Agenzia del Farmaco Italiana, una statistica stilata nell’ottobre 2018, con dati riferiti all’anno scorso, che svela qual è il rapporto dei cittadini con i farmaci, a libera prescrizione e con ricetta medica.

Il triste primato la Liguria se lo aggiudica per antidepressivi e benzodiazepine, il cui consumo è comunque sceso sensibilmente dal 2014, quando mediamente si consumavano 82,3 DDD/1000 abitanti die (Dose Definita Giornaliera ogni mille abitanti al giorno). Nel 2017 si è passati a 74,9 DDD/1000 abitanti die, un calo dell’1,5% anche rispetto al 2016. Nonostante ciò il consumo di benzodiazepine resta decisamente più alto rispetto alla media nazionale di 47,9.
“Osservando i dati relativi ai consumi regionali, si nota una marcata variabilità delle quantità consumate di benzodiazepine, che variano da un massimo di 74,9 DDD/1000 abitanti die della Liguria a 26,5 della Basilicata”, scrive l'Agenzia del Farmaco.

Note dolenti anche per quanto riguarda il consumo degli antidepressivi, in crescita costante dal 2014, salvo una diminuzione nel 2016. Con 54,2 DDD/1000 abitanti die, la Liguria è tra le regioni con maggior consumo insieme a Emilia Romagna, Umbria, la provincia autonoma di Bolzano, e alla Toscana.



Nel dettaglio, i farmaci più comunemente usati sono gli inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina, prescritti in casi di depressione maggiore, ansia, attacchi di panico e disturbi ossessivo-compulsivi. 

Per quanto riguarda i farmaci oncologici, con 10,2 DDD/1000 abitanti die, la Liguria si trova tra le regioni con maggior consumo, insieme all’Umbria, dietro a Marche (10,9) e Friuli (10,3).

Il primato sul consumo dei farmaci per la disfunzione erettile ce lo contende la Toscana. Su una media nazionale di 3,2 DDD/1000 abitanti die, le due regioni toccano quota 4,5.

Preoccupante anche il dato sul consumo dei farmaci antidemenza con una crescita tra il 2016 e il 2017 del 13,4%.

Per quanto riguarda la spesa dei liguri per le medicine, per quanto riguarda i farmaci a carico dei cittadini, "La spesa pro capite ligure - fa notare l'Agenzia - è più che doppia rispetto a quella delle Marche (62,72 euro vs 28,52).

Un importo che cresce se si tratta di farmaci di automedicazione e di fascia ‘C’con ricetta. A fronte di 98 euro pro capite come spesa nazionale, in Liguria si spende 136,7 euro, valore massimo tra le venti regioni.

Aumenta, e non poco (15,6% rispetto al 2016), anche il consumo dei farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche, mentre cala leggermente (0,1%) la spesa. Per quanto riguarda la spesa farmaceutica locale, con 885 milioni di euro annui (189,9 euro pro capite), la Liguria è al decimo posto.

“E’ una questione legata probabilmente a una maggiore cultura sulla patologia tumorale neoplastica che porta a un aumento della spesa farmaceutica per i farmaci oncologici. – commenta il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Imperia Francesco Alberti - Il consumo è legato al fatto che la terapia medica nella patologia tumorale oggi viene prescritta con più facilità, ci sono farmaci che rispetto a una volta hanno una valenza superiore dal punto di vista curativo. Sicuramente c’è stato anche un aumento delle diagnosi di patologia neoplastica, se ne scoprono più di una volta, questo perché c’è più prevenzione”.

“L’uso degli antidepressivi - continua Alberti - deve essere ricondotto a un ‘male della società’. In America ci sono dati che fanno paura sull’uso degli antidepressivi e delle benzodiazepine. Oggi si ricorre maggiormente a questo tipo di farmaci per stress e per la situazione psicoemotiva delle persone che porta ad avere forse maggior necessità di essere aiutato in queste situazioni. Rispetto a cinquant’anni fa la patologia depressiva viene meno trascurata. Oggi si presta molta più attenzione e per questo si ricorre più facilmente a questo aiuto. La prescrizione di questi farmaci è esplosa negli ultimi dieci, quindici anni”. 

Francesco Li Noce (redazione SanremoNews)

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