Il comitato di gestione dello Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi ha deliberato un intervento sino a 320 milioni di euro per sottoscrivere il bond subordinato di Banca Carige. Si tratta di una proposta di intervento che deve essere sottoposta all'assemblea del Fondo, fissata per il prossimo 30 novembre.
"L'emissione delle obbligazioni subordinate - si legge in una nota stampa diffusa da Carige - si inserisce nel contesto di un'operazione di rafforzamento patrimoniale della banca, finalizzata a ristabilire i coefficienti patrimoniali della stessa, nell'ambito di un piano più ampio di risanamento e di rilancio de gruppo bancario".
Stamane Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa, aveva annunciato: "Se il Fondo Interbancario vorrà fare un intervento, Intesa Sanpaolo per la sua parte sarà certamente pronta a sostenerlo. Non faremo mancare il nostro sostegno al fondo, ma nulla di più".
Oggi il titolo è stato sospeso a Piazza Affari su richiesta della banca stessa, in attesa di fare il punto, nel pomeriggio, sul rafforzamento patrimoniale. La richiesta è stata avanzata alla Consob per evitare movimenti speculativi. La prospettiva che si delinea - di fatto uno uno schema di salvataggio privato - è quella del Fondo Interbancario che si troverebbe, nel caso dovesse convertire il bond in azioni, socio di maggioranza del gruppo ligure. Una situazione che gli azionisti del Fidt andranno a discutere a fine mese.
Banca Carige si avvia verso un rafforzamento patrimoniale da 400 milioni attraverso due operazioni tra loro collegate e rappresentate dall'emissione di un bond subordinato Tier 2 dell'ammontare compreso tra 320 milioni e 400 milioni e da un aumento di capitale da 400 milioni che assorbirà l'obbligazione subordinata.
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