Si è svolto oggi a Sassello, all’Hotel Pian del Sole, il terzo workshop interregionale del progetto ViviMed realizzato nell’ambito del Programma Interreg Italia-Francia marittimo e cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale.
Il progetto vede impegnati l’Agenzia Sarda per le Politiche attive del lavoro (ASPAL – capofila di progetto), Regione Toscana, Lucense, il dipartimento di architettura dell’Università di Firenze, l’Agenzia del Turismo della Corsica e le associazioni ambientaliste Legambiente e FNE-PACA, in un processo di animazione territoriale per stimolare la co-progettazione e elaborare un nuovo modello di governance eco-turistica nelle aree interne mediterranee capace di favorire la nascita di offerte turistiche integrate, innovative, esperienziali e, ovviamente, sostenibili.
L’incontro è stato l’occasione per illustrare lo stato dell’arte di quanto realizzato nel comprensorio del Beigua, presentare i primi prototipi delle nuove offerte turistiche ideate durante i Living Lab, metterle a confronto con quanto sta avvenendo nelle altre Regioni e sottoporle al vaglio di esperti del turismo e tour operator.
Presenti all’iniziativa Angelo Gentili, Segreteria Nazionale Legambiente e coordinatore progetto ViviMed per la Liguria, Daniele Buschiazzo, Sindaco di Sassello e Presidente Ente Parco del Beigua, Stefano Mai, Assessore ai Parchi Regione Liguria, Gianni Berrino, Assessore al Turismo Regione Liguria, Santo Grammatico, Presidente Legambiente Liguria, Marco Rolandi, Ufficio di coordinamento regionale Interreg IT-FR Marittimo, i delegati dei partner di progetto, oltre ad esperti nel campo della promozione turistica e tour operator esperti nel settore dell’ecoturismo.
Avviato in Liguria lo scorso giugno da Legambiente in collaborazione con il Parco del Beigua, il progetto VIVIMED ha toccato i Comuni di Sassello, Campo Ligure, Tiglieto e Masone con laboratori di co-progettazione (Living Lab) che hanno coinvolto decine di operatori della filiera turistica locale in un percorso finalizzato a mettere in rete i servizi esistenti, individuarne di nuovi e andare a costruire una proposta turistica in grado di attrarre il crescente mercato di turismo esperienziale e attivo.
“Dai Living Lab – spiega Legambiente - è emersa l’esigenza di integrare la già articolata offerta turistica del Parco del Beigua con percorsi capaci di animare e vitalizzare i borghi e allo stesso tempo attrarre target turistici più ampi, non necessariamente legati alla tipologia escursionistica. Ne sono nati percorsi con al centro la riscoperta dei borghi e del patrimonio storico-monumentale capaci di innescare sinergie con l’offerta gastronomica locale e quella artigianale e laboratoriale, tanto da poter essere racchiusa sotto il cappello Il Beigua dei borghi e dei sapori. Itinerari tra Musei, arte, produzioni artigianali nel cuore del Beigua”.
“I Parchi – spiega l’assessore Regionale ai Parchi Stefano Mai – sia per la loro funzione di coordinamento dei territori che per quella di tutela ambientale, devono diventare sempre più dei motori di sviluppo per l’agricoltura, il turismo e l’artigianato. Soprattutto per quello che riguarda il settore agricolo, la valorizzazione delle produzioni tipiche è uno stimolo in più per evitare l’abbandono dei territori montani. La presenza delle aziende agricole rappresenta quindi un elemento di valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, anche e in particolar modo nelle aree protette”.
” I Parchi – sottolinea l’assessore regionale al Turismo Gianni Berrino – rappresentano una risorsa fondamentale per il turismo del nostro entroterra, per renderlo vivo e sempre più attrattivo in modo ambientalmente sostenibile. Con l’integrazione dell’offerta enogastronomica locale e di percorsi alla scoperta dei nostri borghi, è possibile puntare su un turismo esperienziale che oggi è molto apprezzato e ricercato, nell’ottica anche di una sempre maggiore destagionalizzazione dei flussi”.
“Il Parco del Beigua – spiega il Presidente dell’Ente, Daniele Buschiazzo – ha avviato in questi ultimi anni un percorso di valorizzazione sia della parte enogastronomica, col marchio ‘Gustosi per Natura’, sia dell’ospitalità presente sul proprio territorio col marchio per le strutture ricettive ‘Ospitali per Natura’, sia per la valorizzazione dei Borghi con l’adesione all’anno europeo del patrimonio culturale e ai progetti sulla rete museale. Gli elementi emersi coi Living Lab ci hanno quindi dato molti spunti per proseguire lungo questo cammino”.
Ancora alla fase prototipale, Stella – Tra storia e sapori, Le filiere della Filigrana, Il percorso del Partigiano, Cogoleto - Perdere di vista la riva, Masone tra storia e natura, sono solo alcune delle proposte che saranno oggetto di verifica e approfondimento e che potranno andare ad arricchire il catalogo transfrontaliero dell’offerta eco-turistica elaborata nei 10 territori pilota ViviMed: Barbagia, Montiferro, Ogliastra per la Sardegna; Amiata, Garfagnana, Lunigiana per la Toscana; Beigua per la Liguria; Balagne e Corse Orientale per la Corsica; Alta-Var-Verdone per la PACA.
Nel pomeriggio poi l'attività è proseguita con il gruppo di lavoro degli operatori turistici, in forma di Living Lab: grazie al coaching ViviMed gli operatori di settore hanno avuto l'opportunità di confrontarsi con tour operator ed esperti della domanda di turismo esperienziale, per approfondire la loro conoscenza su questo mercato in forte crescita e acquisire maggiori competenze sulla strutturazione dei nuovi prodotti turistici in itinere.