Genova - Prima si avvale dei servizi di una prostituta, poi la aggredisce e la rapina, ma la polizia ha rintracciato in un batter d'occhio il delinquente, sfruttando un elemento fornito proprio da lui: l'uomo ha raccontato alla prostituta di essere nato proprio in quella giornata, elemento che ha non poco facilitato il compito degli investigatori, che hanno rapidamente ristretto il cerchio attorno al colpevole.
In manette è finito un cittadino marocchino di 27 anni gravato da alcuni precedenti penali, regolare in Italia e residente a Sarzana, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le ndagini preliminari del tribunale di Genova per il reato di rapina aggravata.
A seguito delle indagini svolte dalla polizia sono stati raccolti a carico dell'uomo gravi elementi di responsabilità in relazione alla rapina commessa nella notte tra il 31 maggio ed l'1 giugno scorso, nel quartiere di Sampierdarena. A fare denuncia è stata la stessa vittima, una prostituta trentaseienne di origini moldave.
L'arrestato, dopo essersi appartato per consumare un rapporto sessuale con la donna, l’ha aggredita con minacce e percosse, sottraendole una collanina in argento, il telefono cellulare e la carta d’identità contenente la somma di 150 euro in contanti, ma l'aver raccontato alla donna di essere nato il 31 di maggio ha messo la polizia sulle sue tracce, e presto è arrivato il provvedimento del tribunale.
L’uomo, nel frattempo, si era allontanato dall'Italia per un periodo di alcuni mesi, ed è stato infine rintracciato al suo rientro a Sarzana dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Genova, in collaborazione con i colleghi del Commissariato di Sarzana. Per l'uomo si sono aperte le porte del carcere di La Spezia.