Sembra una zona spettrale, in cui aleggia un surreale silenzio. Due mesi in cui non ci sono più auto parcheggiate, dove le persone non camminano più e soprattutto dove non abitano più.
E’ quella che è diventata la zona rossa, Via Porro e i suoi quei palazzi incastrati - alcuni letteralmente - sotto al ponte Morandi. Dopo i primi fugaci, rapidissimi ingressi nelle abitazioni, per raccogliere quello che si poteva, appena dopo il crollo, oggi finalmente gli sfollati possono rientrare e portare via altro.
Abiti per l’inverno, ricordi. Lo spazio è già stato allestito in un capannone vicino: lì porteranno gli scatoloni che conterranno le loro vite.
Persone anziane, giovani, famiglie intere. Ben 24. Tutti ad aspettare di essere chiamati per questo doloroso trasloco che deve durare due ore e non di più. Pronte le piattaforme da trasloco. I Vigili del Fuoco ad aiutare, le persone pronte con caschetto in testa per sicurezza.
I primi cittadini a entrare sono stati alcuni inquilini dei civici 11 e 16 e 5 e 6, quelli più lontani dalla pila 10 del viadotto.
Si andrà avanti per tutto il giorno.
Il sindaco Bucci:
Il governatore Toti: