Savona - 26 settembre 2018, 09:15

A confronto con Silvano Montaldo, assessore al bilancio e alle partecipate del Comune di Savona

Originale ed esclusivo dialogo tra Bruno Spagnoletti e l'assessore Montaldo: uno sguardo, dall'interno, al Comune di Savona

L'assessore Silvano Montaldo

L'assessore Silvano Montaldo

Com’è noto, la Rubrica che gestisco su Savona News s’intitola “Beta Sigma sferza i Potenti” (dove Beta Sigma sta per Bruno Spagnoletti dai ricordi giovanili delle letture gramsciane).

Criticare i potenti non è un compito semplice e crea tensioni, incomprensioni e spesso alimenta contraccolpi, risentimenti e ostilità, soprattutto se qualche Potente è privo di tolleranza e apertura mentale.

I Potenti, spesso si sentono intoccabili a prescindere, quasi al di sopra del bene e del male e si nutrono di veleni, di acredine e di rancore.

Ho cosi deciso non solo di sferzarli, ma di andarli a trovare de visu, offrendo loro la possibilità diretta di esprimere il loro punto di vista di persona personalmente (direbbe il mitico Catarella) e, quasi di confessarsi senza rete.

Inizio le mie interviste con i Potenti di Savona e Provincia dall’assessore al Bilancio e alle Partecipate del Comune, dott. Silvano Montaldo, che non appartiene alla categoria per la quale nutro una particolare idiosincrasia, anzi esattamente il contrario: mi pare empatico e di animo gentile.

Silvano è spesso visto in “double face”: c’è chi preferisce sottolineare le sue indubbie competenze, la sua riconosciuta professionalità e le sue “virtù” di inflessibile governatore dell’equilibrio dei conti pubblici e c’è chi rimarca i suoi “vizi” pubblici e privati; una sorta di personalità mefistofelica e misteriosa da grande manovratore, una sorta di Richelieu nostrano.

L’intervista che segue, spero contribuisca a far conoscere meglio ai savonesi l’uomo, il politico, l’amministratore Silvano Montaldo.

Silvano Montaldo, 61 anni, laureato in Scienze Economiche, è uno dei più affermati ricchi professionisti del settore in Liguria. E qui, già in premessa la prima novità: Silvano viene da una famiglia dal reddito modesto e, dopo il diploma di Ragioniere e Perito Commerciale, è costretto a “emigrare” a Roma, lavorare alla Marconi e contemporaneamente studiare per poi laurearsi in Scienze Economiche.

Non avrei mai immaginato (lo confesso) un Silvano studente – lavoratore e chissà quali altre virtù o vizi nasconde nel suo personale armadio della vita!

Si avvicina alla vecchia DC negli anni della sua egemonia politica e stabilisce una relazione politica amicale con il potente referente democristiano Claudio Scajola; la prima esperienza amministrativa la svolge come Consigliere Comunale della ridente cittadina ponentina di Laigueglia, in seguito Assessore e poi Sindaco, quando Franco Maglione decide di non candidarsi per il secondo mandato. Nel 2011 diventa Vice Presidente della Provincia nella Giunta Vaccarezza e assessore con deleghe al bilancio e alle partecipate, proprio nel ciclo declinante dell’Istituzione Provincia e nel pieno delle sforbiciate operate dal Governo in termini di trasferimento delle risorse.

Buongiorno Signor Sindaco! 

Bruno non sfottere (ma intanto arrossisce), non sono io il Sindaco di Savona, ma Ilaria Caprioglio che svolge il suo ruolo di eletta e prima cittadina con grande eleganza.

Va bene daje sai che con Ilaria c’è da un po’ di tempo una dialettica aperta (solo che per me è solo una avversaria politica, mentre per Lei sono diventato un nemico; cosi va la vita), ma andiamo a principiare! Si dice che tu sia il gestore del tesoro dell’ex Ministro e Sindaco di Imperia Claudio Scajola, è vero?

Confermo che sono da decenni il commercialista di fiducia di Claudio, compilo la sua dichiarazione dei redditi e ribadisco l’amicizia fraterna che ci lega; ma non mi risulta esserci alcun tesoro che io debba gestire. 

A parte le battute, non credi che tu sia troppo esposto, un pochino accentratore e parecchio mandarinesco (autoritario) sulle misure che la nuova giunta assume?

Non direi accentratore ma esposto si! Gestire Bilancio e Partecipate in un Comune in pre dissesto, significa trattare questioni delicate, confrontarsi quotidianamente con piccole e grandi criticità economiche, dover dire dei no quando si vorrebbe e dovrebbe dire dei sì; sono costretto a prendere delle decisioni e non vorrei che fosse confusa la prepotenza, l’arroganza con la necessità di non dover rimandare scelte e misure necessarie da una volta all’altra.

Silvano dimmi la verità fuori dalla tattica politica di convenienza: che situazione di Bilancio hai trovato due anni e mezzo fa quando vi siete insediati dopo la non prevista e prevedibile (ma non per me) vittoria elettorale? 

Non aver pianificato bene quelle che erano le necessità cui si andava incontro negli anni; bisognava essere più cauti e rigorosi nelle scelte; ad esempio bisognava anticipare di almeno tre anni misure di riequilibrio dei conti e di avvio del risanamento del Bilancio già in sofferenza e assumere provvedimenti sulle Partecipate volti a recuperare efficienza e produttività dei servizi e impedire miraggi di sviluppo faraonico che hanno messo in ginocchio alcune società (Ata). Ci voleva più lungimiranza e avvedutezza nella gestione della res publica, come dicono quelli che sanno!

A che punto siamo nel processo di riequilibrio dei conti che hai (avete) avviato due anni e mezzo fa e quando si potrà passare alla cosiddetta fase due dal risanamento allo sviluppo possibile? 

Il processo di riequilibrio dei conti va avanti e procede abbastanza in linea con le nostre previsioni, scontando che siamo partiti con un debito di 14 milioni che hanno pesato e pesano come un macigno sulle nostre scelte di governance. Come sai il piano ha un orizzonte temporale decennale (2016 – 2025). Il consuntivo del biennio precedente (2016 – 2017) è stato abbastanza in linea con le previsioni tendenziali e il 2018 sembra andare ancora meglio. I rientri dalla tesoreria procedono bene e finalmente stiamo raggiungendo un sostanziale pareggio; nel 2018 si dovrebbe azzerare il debito nella relazione tra Cassa e Tesoreria e tu sai che con la cassa in rosso non puoi fare nulla e sei bloccato nelle scelte d’investimento; posso aggiungere che il peggio è alle nostre spalle e la fase più acuta (drammatica) della malattia del debito quasi vinta, a condizione che proceda la lotta alla evasione  e non si abbassi la guardia sul rapporto entrate – equilibrio conti – spesa; se cosi sarà, il 2019 dovrebbe diventare l’anno della svolta e dell’avvio della seconda fase di crescita virtuosa.

Quali dovrebbero essere – secondo te – le nuove opzioni per traguardare la Savona del futuro, ripensando la Città dopo gli anni della grande crisi?

Non spetta a me Bruno, da tecnico prestato alla politica, individuare e selezionare le priorità strategiche su cui puntare: il quadro è chiaro, occorre saper scegliere tra le opportunità di porto e logistica integrata, industrie manifatturiere compatibili 4.0, Campus, cultura e ricerca applicata, commercio e turismo, servizi e terziario. Spetta alla Politica decidere e mettere a disposizione un programma mirato ad attrarre nuovi investimenti e supportare il sistema delle imprese in un mix di filiere innovative e strategiche.

Parliamo del nodo delle Partecipate e comincia pure da TPL Linea, come pensi andrà a finire?

Stiamo ridiscutendo con la Provincia e gli altri EE.LL interessati; c’è l’impegno anche della Regione a dare risposte ai lavoratori e garanzie di tutela della occupazione da qui alla fine dell’anno; come sai bene c’è un quadro normativo nazionale e europeo da rispettare; ci sono state più manifestazioni di interesse e quindi la situazione di TPL è in movimento, in progress e speriamo di poter decidere bene nei prossimi mesi anche in rapporto con le OO.SS rappresentative dei lavoratori.

Veniamo alla vexata questio di ATA: mi fai un quadro delle criticità attuali dell’azienda? 

La situazione dell’Azienda Multiservizi è assai critica e non da oggi; ci vorrà un miracolo per salvarla e rimetterla in carreggiata; ATA soffre da molto tempo di mancanza di liquidità per fare gli investimenti in innovazione tecnologica dei macchinari; la seconda criticità è l’incapacità o l’impossibilità di ridurre la spesa corrente per consentire all’impresa di rinnovare il parco, acquistare mezzi nuovi con mutui a lungo termine e non essere costretti a noleggiare i mezzi a prezzi crescenti da strozzinaggio; la terza criticità è l’incertezza dell’occupazione con forme di contratto temporanee e precarie; e poi hai ragione tu quando denunci i limiti di una organizzazione del lavoro inadeguata e capace di mettere in sintonia efficienza, efficacia, qualità del servizio di pulizia e decoro della Città e prestazione del lavoro, formazione, professionalità e fidelizzazione dei lavoratori; la quarta criticità – convengo ancora con te – è la carenza di relazioni industriali e sindacali adeguate alla qualità di una impresa di servizi che deve essere strutturalmente flessibile per ottimizzare la sua mission.

Fuori dai denti Silvano tanto io ho le spalle larghe e non mi meraviglio più di niente, quali sono dal tuo punto di vista e dalla tua postazione le responsabilità e le colpe della vecchia gestione targata Centro Sinistra? 

Non vorrei essere troppo critico, ma mi paiono evidenti le responsabilità di una mancata pianificazione industriale, funzionale, organizzativa e attenta alle dinamiche dei conti e dei centri di costo. Non contesto la scelta industriale dell’espansione e dell’apertura di nuovi cantieri anche in un’altra provincia come Imperia; ma la crescita e la multi presenza doveva essere commisurata alle disponibilità finanziarie, altrimenti è follia imprenditoriale, mancanza di controllo dell’azionista maggioritario pubblico e certezza di andare a sbattere e finire fuori strada. E cosi è puntualmente successo.

Va bene, sono abbastanza d’accordo con te sugli errori strategici e gestionali di “Quelli di Prima”. ma ti confesso che “Quelli di adesso” fanno pena, con l’aggravante che almeno prima la Città era abbastanza pulita, mentre oggi regna sporcizia e rumenta in ogni dove; non ti pare che avete bucato le scelte del nuovo Consiglio di Amministrazione selezionando manager inadeguati nella gestione della difficile situazione di ATA? Che fine fa l’ATA Silvano? Dimmelo francamente, onestamente ed esplicitamente senza tattiche e infingimenti. 

Bruno, in tutta onestà la situazione di ATA è arrivata a un bivio drammatico per l’Azienda e il suo patrimonio industriale e occupazionale; non si può giocare con un essere agonizzante e, tantomeno, utilizzare un moribondo per operazioni politiche. Le responsabilità gestionali dovevano essere chiare anche prima (5 anni fa) quando già si sapeva che il livello di indebitamento di ATA stava accelerando e andava rapidamente fuori controllo: era allora che bisognava fermarsi e avere il coraggio e la responsabilità o di chiedere ai Soci di ricapitalizzare l’azienda o di fare altre scelte (ad esempio vendere i parcheggi di via Saredo o la scelta di coinvolgerla nella vicenda del Polo crematorio perché era chiaro che non ce l’avrebbe fatta). Le tue critiche sul management di oggi possono essere giuste, ma devi capire che sono entrati in ATA e hanno trovato una situazione di emergenza non governata da qualche tempo. E’ complicato dire che fine farà ATA, ma voglio essere ottimista e vedo un’unica via di uscita alternativa al fallimento e alla gestione fallimentare del Tribunale. L’ho detto e scritto in tutte le lingue che conosco: non può essere in equilibrio un’Impresa che ha 23 milioni di fatturato e 23 cantieri sparpagliati in due province che nessuno riesce a controllare. Ho avanzato una proposta di separazione dell’attuale Società Multiservizi in due filiere: nella prima dovrebbero confluire le attività di servizio non strategiche (Cimitero, Parcheggi e Verde pubblico) e nella newco le attività strategiche del core business (pulizia, raccolta, spazzamento); l’ATA da sola non ce la può fare, serve un Partner in grado di immettere liquidità e supportarla sul piano industriale. 

Scusa Silvano se ti fermo un attimo, dicendoti che ti seguo nel tuo ragionamento e trovo molti punti di convergenza; comunque assai più di quanti pensassi di averne prima di entrare nella tua stanza e avviare il dialogo diretto con te; ma Chi sarebbe il Partner affidabile “in grado di immettere liquidità e supportarla sul piano industriale?” Penserai mica alla SAT e all’On. Presidente Massimo Zunino e company (soci vecchi del mio partito con qualche scappellamento a destra)? Perché se fosse cosi,  io mi fermerei qui e vediamo cosa succede il 27 settembre in Consiglio Comunale! 

Io non lo so e non faccio nomi; e, se lo sapessi – per onestà intellettuale e ragioni di riservatezza - non te lo direi! Ciò che so e che ti riconfermo, è che ci sarebbero cinque manifestazioni d’interesse non vincolanti; se andrà avanti, la mia proposta è chiaro che si dovrà aprire la prevista fase di evidenza pubblica e vedremo cosa succederà. Se tutto andrà come dovrebbe andare, ci sarebbero buone possibilità che ATA riesca a salvarsi! Io, caro Bruno, non vedo in campo altre ipotesi credibili a meno che non si voglia andare a sbattere!

Bruno Spagnoletti

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