- 23 settembre 2018, 11:37

Crollo Morandi: Studiowiki lancia "Un manifesto per Genova"

Designer, artisti e agenzie saranno coinvolti in un contest grafico, che produrrà una campagna mediatica sul futuro del ponte. Le opere saranno poi vendute all'asta per raccogliere fondi a favore dei soggetti impegnati a gestire l'emergenza

Crollo Morandi: Studiowiki lancia "Un manifesto per Genova"

Alle numerose iniziative solidali con chi è rimasto coinvolto nel dramma seguito al crollo del ponte Morandi va aggiunta anche quella concepita da Studiowiki; nei prossimi giorni infatti verrà ufficialmente presentato al pubblico un contest di comunicazione creativa dal titolo: Un manifesto per Genova. I manifesti ricevuti da designer, artisti, agenzie che vorranno dare il loro contributo, saranno veicolati con campagne social e attraverso media partnership. I manifesti saranno messi in mostra a Genova a novembre 2018. Un’asta benefica in busta chiusa ne permetterà l’acquisto. Il ricavato sarà devoluto a un soggetto a scelta impegnato nell’emergenza.

"Per storia e spirito civico, Studiowiki è abituata a contribuire alla vita collettiva del territorio dove sorge e opera - scrivono i professionisti della comunicazione che lavorano nel gruppo - L’essere liguri e aver deciso di fare qui, restando qui, l’agenzia, non è stata una scelta casuale o poco sofferta. È stata, però, una scelta. Precisa e di campo. Perché i servizi del terziario superiore, pensiamo, possono dare il loro contributo nello sviluppo dolce di una Liguria che non viva unicamente di turismo e portualità. Mentre si opera sul piano pragmatico della ricostruzione crediamo sia necessario operare anche sul piano ideale della motivazione, ci si perdoni il passaggio forse un po’ sloganistico. Non spegnere i riflettori. Portare l’attenzione non tanto su ciò che è successo, ci pare che questa non sia mai mancata, ma su quanto si stia facendo e si dovrà fare, per i vivi, i morti e i feriti a morte “dell’orrenda strage”, usando le parole di Carmelo Bene sulla bomba alla stazione di Bologna dell’agosto del 1980, raccontando quali e quante siano le possibilità di una terra che riserva ancora angoli nascosti di infinita, struggente bellezza. Del paesaggio, certo, ma soprattutto della sua gente, delle sue imprese, delle sue istituzioni. In fondo, quando succede qualcosa di terribile il primo gesto è andare a trovare lo sventurato".

RG

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