Ad Albenga non si placa il dibattito sul tema della sicurezza. Il Partito Democratico replica così al consigliere di minoranza Eraldo Ciangherotti: "Il consigliere Ciangherotti ritorna ancora sulla questione dell'ordine pubblico ad Albenga evidentemente infastidito dalle critiche mossegli da più parti - e del tutto giustificate ed opportune - seguite alla sua frase, che definire infelice è gentilezza, sul "materiale umano" su cui "sperimentare" taser e tecniche di polizia.
Per quanto sia difficile vogliamo provare a fare un ragionamento sensato e pacato. In primo luogo nessuno vuole sostenere che ad Albenga non ci siano problemi di ordine pubblico, ci sono, in particolare in certi luoghi ed orari, e generano anche situazioni pericolose, come quelle avvenute negli ultimi giorni.
Vanno quindi trattate con la preoccupazione ed il rigore che meritano. Ma con altrettanto rigore va affermato che Albenga non è il Bronx o un luogo pericoloso e invivibile, perché è una città sana ed accogliente, dove si può vivere e circolare generalmente con serenità.
La seconda questione da chiarire è "chi deve fare cosa". Crediamo che le amministrazioni comunali che si sono succedute - e questa amministrazione in particolare - abbiano fatto il possibile per dare il loro contributo al mantenimento dell'ordine pubblico, relazionandosi con Prefettura e Questura, creando e potenziando la videosorveglianza, impiegando il Corpo dei Vigili Urbani anche al di là dei compiti istituzionali che dovrebbero svolgere. Se è giusto che la polizia municipale collabori con le forze dell'ordine, sarebbe sbagliato caricare sulla stessa la gestione dell'ordine pubblico. Perché è evidente per tutti che la gestione dell'ordine pubblico compete allo Stato, quindi bisogna smetterla di addossare al Comune responsabilità che non sono sue.
Tanto per chiarire non è compito del Comune e dei Vigili urbani dotarsi di un cane antidroga (che si chiami Benito oppure Fido) e combattere lo spaccio, che c'è e va combattuto È un compito preciso della Polizia e del Ministero dell'Interno e siccome in un paese che funziona ognuno deve fare il proprio lavoro il Ministro Salvini - che sulla promessa di sicurezza ha costruito il suo successo - faccia la sua parte per mantenere l'ordine pubblico nella nostra città.
Infine ci permettiamo di suggerire a chi è "in buona" col Ministro una ipotesi di lavoro: in campagna elettorale ha promesso 800.000 rimpatri. Vorremmo chiedergli di rimpatriarne subito una decina da Albenga - le forze dell'ordine sanno senz'altro chi sono - ed il problema dell'ordine pubblico nella nostra città per un discreto periodo di tempo sarà risolto".