Nel 2015 Autostrade aveva commissionato per ponte Morandi uno studio da parte di Cesi, SpA, che aveva scritto in una relazione della necessità di un “monitoraggio dinamico, ossia continuo". Anche questi documenti sono stati sequestrati nei giorni scorsi e i tecnici sono stati sentiti dagli inquirenti: non risulta che la Aspi (Assicurazione Sociale Per l’Impiego) abbia effettivamente eseguito il monitoraggio con la frequenza richiesta.
L’altro studio, invece, quello commissionato da Autostrade al Politecnico di Milano, è del 2017 ed è quello in cui i tecnici notarono difformità nelle risposte alle sollecitazioni dei tiranti. In quel caso Aspi chiese al Politecnico di progettare un sistema di sensori per monitorare in tempo reale la stabilità del ponte, decidendo però di installarli solo con i lavori di retroffitting sulle pile 9 e 10, ovvero solo nell'autunno del 2018.