In una situazione già difficile per il carcere di Sanremo arriva una nuova criticità legata alla tragedia del ponte “Morandi”. Per le ovvie difficoltà nel raggiungere Genova (problema che la Liguria si trascinerà almeno per qualche anno) gli arrestati in provincia di Savona saranno richiusi nella casa circondariale di Valle Armea, già alle prese con i noti problemi di sovraffollamento e le scarse disponibilità do organico per mantenere la sicurezza all'interno.
“La strage del Ponte Morandi di Genova, purtroppo, coinvolge senza indugio anche i Penitenziari della Liguria e, ovviamente, a subire maggiori criticità sarà la Casa di Reclusione di Sanremo che, su comunicazione del Provveditorato, sarà obbligato a ricevere tutti gli arrestati del savonese - dichiara Fabio Pagani, segretario regionale UIL PA Polizia Penitenziaria - il carcere di Sanremo vive già quotidianamente enormi criticità, dovute al sovraffollamento con 230 detenuti già presenti e una cronica carenza organica di poliziotti penitenziari e il crollo del ponte “Morandi” ha praticamente complicato i collegamenti tra ponente e levante”.
Conclude Pagani: “La scelta di affidare ad un unico Istituto Penitenziario tutte le incombenze senza intervenire con adeguato sfollamento del penitenziario e senza inviare unità di Polizia Penitenziaria anche in missione potrebbe rilevarsi scellerata, un rischio che potrebbe mettere in serio pericolo ordine e sicurezza. Per questo motivo lanciamo un appello alla politica e al Ministro della Giustizia Bonafede, è giunta l’ora di accelerare sulla costruzione del nuovo carcere a Savona”.
Un problema non da poco per una struttura già balzata agli onori delle cronache per episodi di violenza e di autolesionismo. Senza dimenticare le aggressioni agli agenti presenti. Si attende ora un intervento del Ministro per risolvere una problematica che potrebbe trascinarsi per diversi anni.