"Stiamo valutando tutti i video che vengono acquisiti". Compreso quello acquisito dalla Guardia Finanza, che immortala il momento del crollo su parte del deposito Amiu. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Genova Cozzi, spiegando che al momento "non ci sono indagati" per il disastro del ponte Morandi.
"L'attività giudiziaria ha i suoi tempi - ha sottolineato il procuratore - Penso che i video che si potranno acquisire potranno essere alquanto utili. Dal primo momento gli organi investigativi si sono attivati per acquisire video o altre immagini che in qualche modo documentino il crollo del ponte. Abbiamo fatto anche un appello. Non corrisponde al vero l'affermazione che ci saremmo accontentati di una versione singola dei video di Autostrade".
L'idea di fondo, trapelata dalla commissione del Mit, è quella di una serie di concause. "E' troppo presto per parlare delle cause - ha osservato il procuratore Cozzi - Un incidente probatorio si farà quando la scena dell'indagine penale sarà abbastanza delimitata, quando le possibili cause saranno più delineate. Certamente va fatto in tempi ragionevoli, ma non dall'oggi al domani. Una giustizia che decidesse dall'oggi al domani sarebbe inquietante".