Rifiuti ingombranti e discariche abusive, sulle strade del Cep qualcosa inizia a muoversi. Dopo l’esposto dei giorni scorsi a firma di Yuri Pertichini, residente del quartiere e tra gli attivisti più impegnati su queste colline alle spalle di Palmaro e Voltri, Amiu ha preso coscienza del problema e, nel giro di pochi giorni, è intervenuta in maniera massiccia con i propri mezzi per rimuovere dalle aree vicine ai cassonetti - ma spesso anche in punti isolati e dove non vi è alcuna traccia di isola ecologica - quintali di materassi, legname, calcinacci, finestre, vetri, elettrodomestici, tutto lasciato alla luce del sole, sotto i terrazzi delle case, come se fosse una cosa assolutamente normale.
E’ un primo passo verso la ‘normalità’, un concetto che da queste parti inseguono da almeno vent’anni. Ma non basta di certo a frenare i comportamenti illeciti e la maleducazione. Pertichini, che ricorda di aver agito da privato cittadino in quest’occasione, fa un punto della situazione: “Le operazioni di ‘pulizia’ sono iniziate nei giorni scorsi, togliendo i rifiuti in via Pastore e in parte di via Novella. Poi si è andati avanti in questa settimana finendo via Novella e iniziando con le altre vie (Due Dicembre alta, della Benedicta, Martiri del Turchino dalla Scuola Moro/civico 98 a scendere fino alla scuola Paganini, passando per via Salvemini e Podestà. Ho accompagnato Amiu in un sopralluogo lungo tutto il quartiere, indicando nel dettaglio i vari posti”.
La risposta di Amiu, secondo Pertichini, è stata molto buona. Ma l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti nel Comune di Genova da sola non basta a fronteggiare quest’emergenza. Perché qui i concetti chiave vanno oltre il ripulire le strade dal materiale ingombrante e abusivo. Se davvero si vuole che tutto resti pulito e nel decoro, occorre una seria attività di prevenzione, oltre che rigorosi controlli da parte di personale in divisa (Polizia Municipale, Carabinieri e Polizia) e sistemi di videosorveglianza. E queste non sono certo cose che competono ad Amiu.
“In questo senso - osserva Pertichini - gli unici a raccogliere il nostro appello sono stati gli amministratori del Municipio VII Ponente, che hanno approvato l’installazione in zona delle telecamere mobili, quelle che vengono messe per le indagini senza preavviso, allo scopo di rilevare le targhe dei veicoli dai quali vengono scaricati i materiali abusivi. Il momento migliore per cogliere le infrazioni, infatti, è proprio questo, ora che c’è tutto ‘pulito’. Un plauso quindi ad Amiu, che ha svolto un lavoro gigantesco, e al Municipio che si è subito mobilitato”.
Nessun segnale invece dalle forze dell’ordine: “Non è arrivata nessuna risposta alla mia denuncia e sto cercando il modo per sapere formalmente che fine hanno fatto le mie richieste. Quanto al Comune, la promessa fatta dall’assessore Garassino circa telecamere fisse almeno vicino alle scuole pare essere stata solo fiato al vento, leggendo la lista dei siti scelti apparsa sui giornali, che non prevede il Cep. Interrogato in tal senso, l’assessorato non ha risposto. Ho chiesto allora a due consiglieri comunali, Cristina Lodi e Mauro Avvenente, di verificare la lista delle telecamere approvate dal Comune, loro provvederanno. Se nel frattempo arriverà una qualche risposta dal Comune o dalle Forze dell’Ordine, ne darò pubblico riscontro”.
Pertichini e tutti gli abitanti del Cep sono perfettamente consapevoli che ora inizia la parte più difficile: “Tutti devono vigilare e far circolare la notizia che le telecamere mobili sono state approvate. Molti di noi hanno sentito di persone che gettano rifiuti illegali, anche del quartiere, e che si sommano a quelli evidenti di ditte che lo fanno in nero. È bene che tutti si adoperino per far sapere che non ci sarà più tolleranza e che alle indagini in corso si somma la vigilanza dei cittadini. Personalmente continuerò fino a che posso a seguire la cosa. Già aver contribuito a smuovere le acque e il fatto che la pulizia è iniziata sono buoni risultati. Adesso bisogna mettersi tutti in gioco”. Ed è nato anche lo slogan: ‘Se Cep..ulito, si sta meglio’.
Intanto, proprio ieri la giunta comunale ha approvato l’aumento da 50 a 300 euro della sanzione per alcune tipologie di violazioni. L’iniziativa, proposta dall’assessore all’Ambiente Matteo Campora e da quello alla Sicurezza Stefano Garassino, nasce a fronte del cospicuo aumento di rifiuti conferiti in maniera errata nei cassonetti per la raccolta dei rifiuti urbani o nelle loro vicinanze, con particolare riferimento ai rifiuti ingombranti nei territori dei Municipi Valpolcevera, Centro Ovest, Medio Ponente, Ponente e Valbisagno. Queste le tipologie delle ‘errate’ modalità di conferimento per le quali sono stati deliberati gli inasprimenti delle sanzioni: conferimento nel circuito di raccolta dei rifiuti urbani di rifiuti domestici ingombranti, di sostanze allo stato liquido, di materiale in fase di combustione, di rifiuti che possano arrecare danno ai mezzi di raccolta, di quelli speciali non assimilabili nel circuito stesso e il conferimento nei contenitori portarifiuti di rifiuti urbani ed ingombranti.
La sanzione di 300 euro, comunemente detta ‘sanzione in misura ridotta’, dev’essere pagata entro 60 giorni dalla contestazione. Qualora non venga pagato tale importo nei tempi stabiliti, l’amministrazione procede all’emissione di provvedimento ingiuntivo, con possibilità di aumentare l’importo della sanzione sino ad un massimo che tiene conto di alcuni parametri quali la gravità della violazione, la recidività, l’opera svolta dal soggetto per eliminare le conseguenze della violazione, la personalità dello stesso e le sue condizioni economiche.