Simona Simonetti, capogruppo consiliare della lista "Per Finale", all'attacco di Finale Ambiente: "La casta è anche da noi a Finale Ligure in via Calice, 48. Il nuovo direttore di Finale Ambiente – assunto con un contratto da 100.000€/anno – di fatto lavora solo due giorni a settimana. Gli altri giorni è a Potenza, dove lavora per altre tre società. Il fatto è emerso venerdi in commissione dove il direttore Silvio Ascoli rispondendo ad alcune domande - poste dalla sottoscritta – ha ammesso i suoi privilegi".
"Tacere equivarrebbe ad essere complici, anche se è chiaro che non basta raccontare. Come Finalesi abbiamo il dovere di indignarci e di chiedere una gestione più equilibrata. L'incarico di direttore generale di Finale Ambiente deve essere incompatibile con altri incarichi per garantire il massimo impegno sulla nostra partecipata. Invece – con totale insensibilità - tre giorni dopo il proprio insediamento il direttore Ascoli ha chiesto l'autorizzazione a continuare la collaborazione in atto con la società ACTA Spa di Potenza. Il CdA l'ha concessa senza fissare una scadenza. Per ammissione del direttore Ascoli tale collaborazione proseguirà fino ad agosto 2019".
"E' evidente che il direttore Ascoli ed il CdA (Carzolio, Da Corte, Tosi) dovranno rispondere al Consiglio Comunale e ai finalesi delle loro scelte. La gravità dell'operato dei vertici di Finale Ambiente è ancora più marcata se si considera che gli stipendi dei dipendenti "normali" sono stati falcidiati eliminando gli straordinari che garantivano un miglior servizio di pulizia e quest'estate è stato aperto un contezioso con i bagnini del Malpasso per farli lavorare più ore di quelle previste nel contratto di assunzione per lo stesso stipendio".
Sottolinea Simonetti: "Restituire credibilità alla politica è compito della politica, dando prima di tutto segnali concreti. Quelli che la gente comune si aspetta da tempo. L'ing. Ascoli se vuole lavorare a Finale Ambiente deve farlo in maniera esclusiva. Dobbiamo restituire ai posti pubblici di alto livello il loro valore – la loro sascralità: richiedendo a chi li occupa di dedicarsi solo a questo o di rinunciare".
"Vi sono innumerevoli esempi di correttezza a cui ispirarsi: Piero Fassino, leader del Pd, quando diventò sindaco di Torino nel 2011, si dimise da deputato per la duplice ragione che al governo di una grande città come Torino va dedicata «ogni energia», e perché «non sono giusti i doppi incarichi, trasmettono una idea sbagliata della politica ai cittadini». Quando ha lasciato Montecitorio era commosso, e ha ricevuto gli applausi bipartisan dei colleghi. Fassino, come sindaco di Torino - città di 900.000 abitanti con 12.000 dipendenti - guadagnava «Meno di 5 mila euro al mese, per dodici mensilità... L'ing. Ascoli per gestire una società con un centinaio di dipendenti guadagna più di Piero Fassino".
Pertanto, la capogruppo di Per Finale conclude: "Invito il Pd che sostiene questa giunta – e ha nominato il presidente del CdA Fulvio Carzolio – a emulare l'esempio dell'ex Sindaco di Torino imponendo all'ing. Ascoli una maggior sobrietà. Sobrietà che l'ing Ascoli non conosce dal momento che il giorno dell'insediamento ha chiesto per il suo compito di funzionario responsabile del servizio tributo Tari un ulteriore riconoscimento economico in quanto mansione non prevista nel bando di selezione. Chissà in che cosa pensava che consistesse il suo ruolo di direttore generale di una partecipata che si occupa prevalentemente di rifiuti?".