Eventi - 28 luglio 2018, 15:08

Albisola Superiore con Tullio Solenghi legge Paolo Villaggio

Appuntamento lunedì 30 luglio 2018, ore 21 con la Rassegna “In movimento. Voci e suoni da un racconto mediterraneo”

Albisola Superiore con Tullio Solenghi legge Paolo Villaggio

Lunedì 30 luglio (ore 21) Albisola Superiore con Tullio Solenghi legge Paolo Villaggio prosegue la rassegna “In movimento. Voci e suoni da un racconto mediterraneo”, progetto diretto da Sergio Maifredi e prodotto da Teatro Pubblico Ligure nell’ambito di STAR – Sistema Teatri Antichi Romani. Lo sostengono MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Liguria – Assessorato alla Cultura, Comune di Albisola Superiore – Assessorati alla Cultura, al Turismo e allo Sport. L’ultima data del programma, nell’area archeologica di Alba Docilia, rientra nelle Giornate Europee del Patrimonio 2018. Tullio Solenghi legge Paolo Villaggio è un progetto di Sergio Maifredi e Tullio Solenghi, prodotto da Teatro Pubblico Ligure.

Paolo Villaggio è stato prima di tutto uno scrittore, un autore: il suo libro Fantozzi nel 2011, per i 150 anni dell' Unità d'Italia è stato scelto dal comitato scientifico del Centro per il libro e la lettura - Ministero delle Cultura - tra le centocinquanta opere che hanno segnato la storia dello Stato Italiano Espressioni come "megagalattico", "poltrona in pelle umana", "nuvola degli impiegati", "salivazione azzerata", "lingua felpata", aggettivi come "mostruoso", "pazzesco" e "agghiacciante" o inesattezze verbali come "venghi", "vadi", "dichi" sono state entrate nel lessico italiano grazie a Villaggio. Tullio Solenghi ci restituisce la genialità e l'inventiva di Paolo Villaggio con affetto e maestria.

"Paolo Villaggio è il creatore di alcune tra le più riuscite maschere contemporanee: dal paradossale e grottesco Professor Kranz al timidissimo Giandomenico Fracchia per arrivare al servile e sottomesso ragionier Ugo Fantozzi, forse il personaggio più popolare dell'intera storia della comicità italiana. Per la nitidezza con cui Paolo Villaggio, da artista acuto e feroce, ha saputo scolpire nell’immaginario collettivo personaggi in cui si riconosce da oltre 40 anni l’Italia intera; per l’eredità antica che Paolo Villaggio ha raccolto, facendo discendere le sue maschere dalla Commedia dell’Arte per calarle nel nostro quotidiano; per la sua scespiriana forza, Falstaff o Fool che egli voglia essere; per il suo essere clown senza malinconie o patetismi, ma potente, cinico ed impietoso il Premio Grock Città di Imperia 2011 è assegnato a Paolo Villaggio".

Motivazione del Premio Grock 2011 consegnato da Sergio Maifredi a Paolo Villaggio per Teatro Pubblico Ligure.

“In movimento 2018” prosegue con l’ultimo appuntamento sulla terrazza lunedì 6 agosto, quando è di scena uno spettacolo musicale dedicato a un capolavoro di Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare, con Roberto Alinghieri e l’Ensemble Hemingway: l’eterna lotta dell’uomo contro la natura. Infine il 23 settembre (ore 21), durante le Giornate Europee del Patrimonio, “In movimento” si sposta alla villa romana di Alba Docilia, dove Ermanno Bencivenga è interprete di Uccidete Socrate! Come la democrazia ateniese si liberò di un personaggio scomodo. Si tratta di una nuova produzione di Teatro Pubblico Ligure, un progetto firmato da Sergio Maifredi con il professore di filosofia Bencivenga, docente all’Università della California a Irvine. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.

L’appuntamento di Alba Docilia rientra nel progetto STAR – Sistema Teatri Romani Antichi, ideato da Teatro Pubblico Ligure e nato in accordo con i Poli Museali Italiani, le Regioni ed il Ministero dei Beni Culturali al fine di promuovere il patrimonio archeologico che si affaccia sul Mediterraneo attraverso spettacoli ed eventi.

SCHEDE DEI PROSSIMI SPETTACOLI

Lunedì 6 agosto 2018, ore 21

Albisola Superiore, Terrazza sul mare

Ingresso libero

“In movimento. Voci e suoni da un racconto mediterraneo”

ROBERTO ALINGHIERI ed ENSEMBLE HEMINGWAY

IL VECCHIO E IL MARE

di ERNEST HEMINGWAY

Concerto spettacolo

Ad occhi chiusi, di fronte al mare, saremo tutti il vecchio Santiago, il vecchio che parla da solo, che racconta la sua lotta contro i propri limiti e le proprie paure; saremo tutti sulla sua barca, in mezzo all'oceano. Il mare come luogo di sfida, di riflessione obbligatoria e profonda. L'uomo ha un arpione, il pesce spada ha una spada… Il pesce spada è un pesce nobile, non è uno squalo e la nobiltà dello scontro si misura ad ogni strappo dell'animale, ad ogni giro di lenza… Un racconto semplice, la storia di un vecchio, di un ragazzo che lo aspetta, che vinca o che perda, per imparare da lui, di un marlin e di tanti, troppi squali: una storia al limite della morte. Tanti temi nel capolavoro di Hemingway che nel 1959, con il film di Sturges interpretato da Spencer Tracy, vinse un oscar: non per l'interpretazione, ma per le musiche. Il grande Dimitri Tiomkin, autore delle più belle colonne sonore internazionali dagli anni ‘30 agli anni '60, compose le musiche che facevano da contrappunto efficace ai silenzi del mare e agli stati d'animo evocati da Hemingway.
Uno spettacolo con un grande attore e 6 musicisti che ripercorre l'intero romanzo e le sue drammatiche sfumature attraverso le parole del grande scrittore nella storica traduzione di Fernanda Pivano e le musiche tratte dalla colonna sonora del celebre film. Ne sono protagonisti: Roberto Alinghieri (voce) e l’Ensemble Hemingway, ovvero Giuseppe Bruno (direzione e pianoforte); Bruno Fiorentini (flauto); Valentina Renesto (sax alto, voce); Francesca Simonelli (sax tenore); Valerio Giannarelli (violino); contrabbasso: Danilo Grandi (contrabbasso).

Domenica 23 settembre 2018, ore 21

Albisola Superiore, Villa romana di Alba Docilia

Ingresso libero

“In movimento. Voci e suoni da un racconto mediterraneo”

ERMANNO BENCIVENGA

UCCIDETE SOCRATE!

Come la democrazia ateniese si liberò di un personaggio scomodo

Progetto di Sergio Maifredi ed Ermanno Bencivenga

Produzione Teatro Pubblico Ligure

Progetto STAR – Giornate Europee del Patrimonio

Un uomo povero, piccolo, brutto; ma incontenibile. Un uomo che accetta di non avere un lavoro e di vivere di stenti pur di poter passare tutto il suo tempo a porre domande ai suoi concittadini. Non perché abbia risposte: sostiene di non sapere nulla e di non avere nulla da insegnare. Ma perché ha il diritto, e il dovere, di chiedere conto a ogni forma di autorità – politica, sociale, culturale – dei fondamenti, delle ragioni della sua autorità. E, quando l’autorità dimostra di non avere fondamenti credibili, di criticarla e metterla alla berlina. Nei cinquant’anni in cui svolge la sua attività in Atene – simile, lo dice lui stesso, a un tafano che tormenta un grosso e placido cavallo – Socrate è odiato dai potenti e ammirato dai giovani, finché i primi decidono di intentargli un processo (non a caso, per corruzione dei giovani) in cui sarà condannato a morte. E allora il tafano si erge a grande archetipo morale dell’Occidente: difendendosi con dignità, rifiutandosi di sfuggire a una pena ingiusta ma infertagli nel pieno, formale rispetto delle leggi (perché, dice, non bisogna rispondere al male con il male), affrontando la morte con coraggio ed equilibrio.

cs

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