L'assessore al bilancio e alle partecipate Silvano Montaldo ha reso noto tutta la situazione di Ata e la decisione che verrà intrapresa per quanto riguarda la chiusura della discarica di Cima Montà, il comune e quindi i cittadini tramite un aumento della Tari (circa l'1% in più) si accolleranno la spesa di 5.8 milioni di euro anche se verranno svolti tutti gli accertamenti, approfondimenti del caso anche giuridici.
Ma nei banchi della maggioranza in consiglio comunale non ci stanno, dopo una riunione dei capogruppo di martedì particolarmente accesa soprattutto in casa Lega, sedata proprio da Montaldo, sembra comunque non andare giù come ha gestito il caso la passata amministrazione di centrosinistra.
Il capogruppo della Lega Matteo Venturino ha presentato l'articolata mozione e si sono poi susseguiti i vari interventi dei gruppi consiliari che hanno attaccato il Partito Democratico.
“Questa mozione porta alla luce una questione alquanto opaca, la situazione è drammatica e parte da lontano, soprattutto grazie alle scelte fallimentari del centrosinistra e attuate dalle varie dirigenze di Ata. Nel 2007 ero contrario alla chiusura di Cima Montà, significava per Ata avere introiti significativi, si poteva completare la filiera di rifiuti, la scelta politica è stata diversa ma era comunque loro dovere accantonare i soldi per la chiusura - spiega il consigliere comunale di Vince Savona Luigi Bussalai che nel suo excursus elencata una cronistoria delle criticità di Ata - Noi ci siamo fatti carico di responsabilità che non erano nostre ma vostre (del Pd), per la bonifica di Cima Montà, l’agonia di Ata ha un mandante, il centrosinistra ed un esecutore, la presidenza Viaggi".
A queste parole ha voluto prontamente rispondere la capogruppo del Pd Barbara Pasquali: "Questa è un'arringa contro la precedente amministrazione, non è possibile discutere, sono due anni che siete qui, potevate fare qualcosa invece di attaccare sempre la precedente amministrazione. Non ci viene data la possibilità di approfondire state tenendo tutti all'oscuro. Le regole valgono per tutti".
“Ci sono aspetti non chiari su Cima Montà, si mette insieme il concordato e la chiusura e non si capisce il perchè. Rilevo un’anomalia di merito, mi sembra incredibile che un’amministrazione che da due anni è all’interno del cda non ha ancora chiara la situazione. È un continuo rinvio, la Provincia non ha monitorato a dovere. Se si vanno a cercare altre responsabilità ha senso se si fanno azioni legali, se si cercano alibi non siamo d’accordo. Da qui al 5 luglio qualcuno dovrà capire qual’è il nesso e se Cima Montà entra nel concordato" continua il capogruppo del M5S Manuel Meles.
“È stata una decisione politica che è seguita ad un altra, è vostra la responsabilità del vecchio cda Pesce, la gestione di questa partecipata è simile a quella di questo comune - dice il consigliere della lista civica 2.0 del sindaco Caprioglio Alberto Marabotto - posticipando i problemi che devono essere risolti da chi è succeduto. Non abbiamo ancora portato a rispondere chi ha portato a questa situazione".
"C’è grande confusione sul ruolo del cda e del Comune, auspico che questa mozione sia da stimolo per affrontare in maniera serena la questione, dopo due anni bisogna capire come uscirne, ma se diciamo che è colpa degli altri facciamo un cattivo servizio ai cittadini" conclude gli interventi Marco Ravera, capogruppo di Rete a Sinistra.
La mozione ha messo al centro anche una deliberazione del consiglio comunale del giugno 2014 che approvava le variazioni inerenti agli anni 2014- 2015-2016 le quali prevedevano uno stanziamento complessivo di 700mila euro per trasferimento di capitali ad Ata finalizzati al completamento dei lavori straordinari previsti ed autorizzati dalla Provincia di Savona e di essi ne vennero impegnati e liquidati nel corso del 2014 solo 100mila.
In conclusione è stata approvata con 19 voti a favore e 14 non hanno partecipato al voto.