Eventi - 14 maggio 2018, 09:38

Spotorno: “Non c@dere nella rete” un incontro per l’utilizzo consapevole di internet e dei social network

Incontro con i genitori presso la nuova casa del turismo con inizio alle ore 18

Spotorno: “Non c@dere nella rete” un incontro per l’utilizzo consapevole di internet e dei social network

Il Comune di Spotorno e l'Associazione Genitori di Spotorno promuovono un incontro con il giornalista informatico Paolo Attivissimo sul tema della sicurezza informatica per un utilizzo consapevole della rete internet, delle sue risorse e in particolare dei social network. L'incontro è programmato per mercoledì 16 maggio – ore 18.00 ­ presso la nuova struttura “Casa del turismo” a Spotorno, via Aurelia, lungomare Guglielmo Marconi, di fronte al civico 41.

L'accesso è libero e gratuito ed è rivolto a tutti gli adulti, insegnanti ed in particolare ai genitori i cui figli sono nell'età adolescenziale. L’appuntamento invece dedicato agli alunni dell’Istituto Comprensivo – classi prime e seconde – è schedulato per giovedì 17 maggio presso la Sala Convegni Palace in orario scolastico.Paolo Attivissimo è un giornalista e consulente informatico, traduttore tecnico, divulgatore scientifico, cacciatore di bufale e studioso della disinformazione nei media.

Conduce dal 2006 la trasmissione radiofonica Il Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera; inoltre è autore o coautore di 18 libri d'informatica divulgativa, del blog Disinformatico.info e di articoli per La Borsa della Spesa, Wired.it e Le Scienze. Paolo Attivissimo è consulente di Radiotelevisione Svizzera, Mediaset e RAI su Internet, nuove tecnologie, cospirazionismi, bufale disinformazione mediatica, oltre che traduttore tecnico italiano ­inglese. Infine è coordinatore del Servizio Antibufala (Antibufala.info), con oltre 9 milioni di visitatori.Ed è proprio ai genitori che Paolo Attivissimo e Gian Luca Giudice del Comune di Spotorno con la delega alla Cultura si rivolgono: "Se vostro figlio si trova in età adolescenziale, allora è probabile che proveniate da una generazione cresciuta senza computer.

Forse vi ricordate dell’Atari e del C64, tuttavia avete inviato la vostra prima e­mail quando eravate già adulti. Quindi, se non avete studiato informatica, è probabile che usiate il vostro PC privato soprattutto per scrivere lettere, per archiviare foto, per comprare delle scarpe nel negozio online o per partecipare ad aste online aumentando per esempio il prezzo di un tavolo in legno. Il vostro computer privato è per voi uno strumento di aiuto nella vita quotidiana, ma di certo non ne è il fulcro. Per vostro figlio, per i nostri figli è diverso. I nostri figli non possono vivere senza computer, senza cellulare, e soprattutto: senza Internet. Questo è il loro mondo: sono figli della rete. Se per esempio vogliono incontrarsi con i figli dei vicini, mandano 20 messaggi di Whatapps prima di percorrere le scale e suonare alla porta. E se si vuole sapere qualcosa su di loro, basta andare sulla loro pagina Facebook, controllare il loro «profilo» evedere quanti e quali«amici» hanno. Il concetto di «amico» su Internet non ha però lo stesso significato che ha nella realtà: le «richieste di amicizia» si fanno in automatico, con un semplice «aggiungi», anche i semplici conoscenti e persino gli estranei (p.es. quelli di una comunità di gioco) possono diventare amici. Molti di questi «amici» non li si è mai visti di persona.

Le reti sociali (social network), nelle quali i figli si muovono con grande agio, si conoscono, chattano, si danno appuntamenti, si innamorano o si insultano, sono divenute una realtà in costante aumento, la quale non può essere né vietata né eliminata, ma che invece deve essere accettata e controllata in modo competente.”Facebook, LinkedIn, Instagram, Twitter, Yuotube, Google+ da tempo non sono pi ù una novità, ma fanno parte della vita quotidiana. Solo Facebook conta nel mondo oltre 2 miliardo di membri. Alcune di queste reti si rivolgono soprattutto ad adulti che desiderano mettersi in contatto per motivi professionali, altri a particolari categorie di giovani, ma Facebook li vuole tutti: persone di ogni età, gruppi, aziende, ecc.

Ma cosa rende internet e quindi i social network così interessanti per i giovani?Internet è un sistema di connessione che consente di dialogare e scambiare dati con qualsiasi altro computer online, ovunque esso si trovi.Si tratta di un vero e proprio mondo che ha i suoi lati positivi e negativi.Voi, ragazzi dagli undici ai quattordici anni, siete intelligenti e sensibili, ma non siete capaci di difendervi da soli dai pericoli; quindi è compito dei vostri genitori proteggervi ed istruirvi, per non farvi cadere nella rete degli inganni di persone senza scrupoli. Nel mondo circa ogni minuto vi è un furto di identità. Di questi quasi il 50% riguarda ormai la sottrazione di dati in formato digitale (password, numeri di carte di credito o bancomat, file riservati...). Per realizzarli ci vogliono strumenti hardware, programmi software e competenze tecniche non da poco. Oggi con software speciali si può addirittura clonare la voce su linea telefonica: dietro la voce di un amico si può

celare un malintenzionato!

Ma chi sono questi malintenzionati? Si è passati da azioni per lo più ludiche di singoli hacker, molte volte studenti universitari in cerca di sfide, a gruppi di malavitosi organizzati se non a vere e proprie mafie.Un altro aspetto relativo alla diffusione di strumenti elettronici e informatici è legato ai problemi di privacy. Lasciamo tracce elettroniche in continuazione: il pagamento con un bancomat, il cellulare acceso, un pedaggio via telepass informa qualcuno di chi siamo e dove siamo; in più siamo circondati da telecamere sia in aree all'aperto sia in luoghi chiusi. Con strumenti sofisticati si possono intercettare telefonate e dialoghi. I nostri dati personali, le nostre abitudini, le nostre tendenze politiche e commerciali possono essere ricavate da dati che ci riguardano memorizzati in decine di computer. Se adoperiamo un social network depositiamo fotografie, tendenze, amori: siamo osservati, catalogati, analizzati.Non bisogna tuttavia farsi prendere dal panico. Difese sicure si creano sia con strumenti appositi sia con comportamenti adeguati. L'importante è conoscere i problemi e le relative contromisure. Ed è per questo che l’Amministrazione Comunale spotornese promuove incontri e approfondimenti rivolti a genitori e alunni delle scuole del territorio, coinvolgendo il divulgatore informatico Paolo Attivissimo.

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