Ritorna la produzione del chinotto a Savona. Questa la notizia annunciata in mattinata nella sala giunta del Comune di Savona, dall’assessore alle politiche agricole e senatore Paolo Ripamonti insieme al Cersaa con il direttore Giovanni Minuto e il coinvolgimento delle associazioni agricole, Cia, Coldiretti, alla presenza del vice direttore Roberto Minuto, Confagricoltura Liguria con Luca De Michelis e Michele Introna, direttore di Confagricoltura Savona.
Il terreno interessato alla coltivazione, di circa 15mila mq, è di proprietà comunale ed è situato in via Cesare Bonini, al momento la destinazione d’uso non è adibita alla destinazione agricola ma tramite la firma del protocollo tra Comune, il Cersaa e le associazioni con il quale si potrà arrivare alla creazione del bando entro la fine dell’anno cercando di mettere insieme tutte le richieste di regolamentazione.
“Savona è la città del chinotto ma la coltivazione di fatto non c’è, crediamo che le tradizioni siano una parte fondamentale per una società che deve guardare al futuro in ricordo del passato delle nostre tradizioni, con il terreno vogliamo che sia ripresa la produzione del chinotto. Devo dire che questo protocollo non poteva avere una sua partenza senza il Cersa, azienda speciale scientifica e agricola della Camera di Commercio che ci ha dato una grande mano, speriamo di poter portare a casa il risultato nel minor tempo possibile”, spiega Ripamonti.
“È un esempio di buona pratica perché serva di indirizzo a chi si rivolge all’agricoltura, interesserà un centinaio di piante, tra 80 e 120 e la produzione sarà mista”, dice il direttore del Cersaa (Centro di Sperimentazione e assistenza agricola) Giovanni Minuto.
“Il comune di Savona è uno dei pochi che non ha pensato a cementificare e ha ripreso i terreni per l’agricoltura, si viene a creare un connubio molto importante con il turismo”, continua Luca De Michelis, Confagricoltura Liguria.
“Savona non ha solo questo terreno ma anche altri delle opere sociali, vogliamo partire con questo progetto pilota per poi allargarci in altre idee, in via vittime di Brescia era presenta la coltivazione storica”, conclude l’assessore alle politiche agricole.