“Chiuso per mancato dragaggio”. Questo il cartello visibile da lunedì mattina presso il distributore di carburante del porto di Capo San Donato, a Finale Ligure, nella bacheca del Circolo Nautico e nel bar del Circolo.
Savonanews aveva già raccolto la testimonianza di Mimmo Caruso, titolare del distributore, allarmato perché il fondale dell’approdo, sempre più basso, rendeva di fatto impossibile l’avvicinamento delle imbarcazioni.
Ci racconta Caruso: “Da quando ci siamo visti con i giornalisti l’ultima volta la situazione è ancora peggiorata. Dove avevamo misurato insieme 1,60 metri di fondale adesso è sceso a 1,10, ma in alcuni punti si vedono a occhio nudo poche decine di centimetri di acqua sulla sabbia. Venerdì ho assistito all’incagliamento di una barca a vela che voleva fare benzina e allora ho capito che ero costretto a chiudere. Da venerdì a oggi ho stimato una perdita di oltre duemila euro di vendite di carburante”.
Conclude Caruso: “Rischio di perdere anche i miei più affezionati clienti, con i quali c’è un rapporto di amicizia e di fiducia reciproca da anni. Questa situazione mi addolora, perché ho sempre fatto il mio mestiere con serietà, ho una famiglia da mantenere e pago le tasse. Mi è stato anche detto che la Regione ha chiesto un’analisi tossicologica delle acque prima di poter fare il dragaggio. Mi sembra una cosa paradossale, in tanti anni di lavoro non ho mai sentito dire nulla di simile. La paralisi del traffico portuale mi sta rovinando economicamente ed io sono pronto anche a chiamare Striscia la Notizia perché tutti sappiano che cosa mi sta succedendo. Vorrei almeno dal Comune un risarcimento danni per ripagarmi degli affari persi a causa di un dragaggio che andava fatto molto tempo fa”.
Su questo tema abbiamo interpellato la Edil Sub, azienda di Santo Stefano Magra che aveva già effettuato un dragaggio nel porto di Finale un paio di anni fa. Commenta il titolare: “Avevamo fatto un lavoro silenzioso e invisibile, nessuno si era accorto di niente, in circa una settimana. Successivamente ho saputo che sono stati fatti altri dragaggi addirittura chiudendo il porto. Era proprio necessario? Inoltre, dopo il dragaggio avevo effettuato delle videoriprese in immersione nelle quali facevo notare che la sabbia andava verso Ponente, a tutto vantaggio del ripascimento degli arenili. A quel punto avevo fatto presente che sarebbe bastato fare minimi interventi a scadenza fissa di mantenimento. Il fatto che ora il fondale sia così alto mi fa pensare che non siano stati realizzati”.