Attualità - 11 aprile 2018, 17:49

Assistenti sociali: quasi il 90% ha ricevuto minacce, intimidazioni o aggressioni verbali

Cabona (Ordine della Liguria) “situazione preoccupante e inquietante”; sabato 14 aprile convegno all’Università.

Assistenti sociali: quasi il 90% ha ricevuto minacce, intimidazioni o aggressioni verbali

Nel corso della propria esperienza professionale solo poco più di un assistente sociale su dieci (l’11,8% dei circa 20mila che hanno partecipato ad una specifica ricerca) non ha mai ricevuto minacce, intimidazioni o aggressioni verbali. Ben tre professionisti su venti (il 15,4%) hanno subito una qualche forma di aggressione fisica; l’88,2% è stato oggetto di violenza verbale, mentre il 61%ha assistito ad episodi di violenza verbale contro i colleghi.

Una situazione difficile e che si aggrava se solo si pensa che un quarto del campione (25,4%) pensa che la violenza fisica contro gli assistenti sociali sia aumentata negli ultimi cinque anni.

Sono questi solo alcuni dei dati che emergono da una ricerca condotto da un gruppo di ricercatori di tre università italiane.

E proprio il tema della aggressività verso questi professionisti sarà al centro del convegno “Il fenomeno dell’aggressività nei confronti degli Assistenti Sociali... e come va in Liguria?” in programma a Genova sabato prossimo 14 aprile 2018 nell’aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università (Via Balbi 5) dalle 8,30 alle 14.00.

Nel corso dell’iniziativa verranno presentati agli assistenti sociali della Liguria –che hanno partecipato numerosi alla ricerca –ma anche ai rappresentanti delle Istituzionigli esiti della ricerca condotta nel marzo del 2017 su tutto il territorio nazionale.

Gli elementi che emergono sono assai preoccupanti, per non dire inquietanti –spiega Giovanni Cabona, Presidente degli assistenti sociali liguri -sia per iriflessi di sicurezza che riguardano i colleghi sia perché è su questa figura professionale che si scaricano la sfiducia e la rabbia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Serve perciò attivare nuovi sistemi organizzativi e strategie metodologicheper gestire meglio le criticità, così come serve -ed è ormai ineludibile -investire in risorse professionali, nella formazione anche continua oltre a realizzare specifici interventi in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Due le parti su cui si articolerà il convegno. La prima, centrata sul percorso della ricerca e sui risultati con numerosi riferimenti specifici alla Liguria, a cura della dott.ssa Barbara Rosina, coordinatrice tecnica della ricerca nonché attuale presidente del Consiglio dell’Ordine del Piemonte, e della dott.ssa Mara Sanfelici, ricercatrice e docente presso l’Università di Milano Bicocca.

Faranno seguito due interventi relativi alla realtà ligure curati dallo psicoterapeuta Roberto Campoli su un percorso di supervisione ad un gruppo di colleghe che hanno affrontato esperienze violente, e da Fabio Caocci che ha condotto un percorso di formazione per personale di front line del Comune di Genova e della ASL 3 genovese coinvolgendo in moduli successivi oltre 100 operatori.

La seconda parte del convegno sarà centrata sulle prospettive per proseguire nella costruzione di percorsi per la sicurezza della figura professionale dell’assistente sociali nei vari ambiti lavorativi anche attingendo alle esperienze ed ai risultati dell’apposito gruppo di lavoro costituito nell’ambito dell’Ordine della Liguria.

Tra i relatori, previsto l’intervento del Presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi. Il convegno è patrocinato oltre che dal Consiglio nazionale, dalla Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali, dalla Società Italiana di Servizio Sociale, dalla Regione Liguria, dal Comune di Genova, da ANCI Liguria e si avvale della collaborazione dell’Università di Genova che ha concesso i locali e che promuove la partecipazione degli studenti, futuri assistenti sociali, del corso triennale e magistrale di Servizio Sociale.

cs

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