“Oggetto: Chiusura dell’Area di Servizio. Facciamo riferimento all’area di servizio non oil a voi affidato con contratto …. L’area di Servizio, ai sensi del decreto interministeriale del 7.8.2015 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dello Sviluppo Economico di approvazione del “Piano di ristrutturazione della rete delle Aree di Servizio”, è inserita tra le aree da chiudere. … in virtù della scadenza al 31.12.2018 entro e non oltre tale data l’Area dovrà essere riconsegnata libera da persone e cose”.
Con queste poche parole, meno di dieci righe in tutto, l’Api - Anonima petroli italiana - ha comunicato ai cinque gestori delle aree di servizio dell'autostrada Torino - Savona che entro la fine di quest’anno, è stato deciso che i loro bar e i loro distributori di carburante verranno chiusi, perché rientranti in un “piano di ristrutturazione”, deciso tra l’altro con un decreto di quasi tre anni fa.
A finire sotto la mannaia del piano di razionalizzazione, saranno - in direzione da Torino verso Savona - le aree di servizio che rientrano nei comuni di: Bra, Mondovì, Altare (tutti lato ovest). In direzione opposta, cioè dalla Liguria in Piemonte, è prevista la chiusura delle aree di servizio nei comuni di Priero e Carmagnola, entrambe quindi lato est. Quindi, la disposizione di chiusura, è arrivata sul banco di: Rio Colorè Ovest, Mondovì Ovest, Case Lidora Ovest, Rio dei Cocchi Est e Priero Est.
Non dovrebbero subire le direttive del decreto interministeriale le aree autostradali nei comuni di - da Torino verso Savona -: Carmagnola, Fossano, Priero (lato ovest). Dovrebbe essere garantita l’attività delle aree di servizio sulla direzione autostradale opposta, nei comuni di Altare, Mondovì, Fossano e Bra (lato est).
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