Liguria ai primi posti d'Italia per incidenza dell'apprendistato sui nuovi rapporti di lavoro attivati nel corso del 2017. Secondo gli ultimi dati Inps, elaborati e diffusi dall'Ufficio studi Confartigianato, la nostra regione si colloca in sesta posizione con 4,7 contratti di apprendistato ogni 100 rapporti di lavoro attivati. La regione con la più alta propensione a utilizzare questa formula è l’Umbria: qui i contratti da apprendista sono il 6,9%. Seguono poi il Veneto, con 5,5, il Piemonte e la Toscana, entrambi con il 5,1% e le Marche con il 5%. All’opposto, un peso minore dell'apprendistato si registra in Basilicata (2,2%), Molise (2%) e Sardegna (1,3%).
La Liguria si dimostra una regione dinamica anche osservando il trend delle assunzioni con contratto di apprendistato nel corso del 2017, in crescita in quasi tutta la penisola: tra gennaio e dicembre, nella nostra regione, l'aumento è stato del 19,4%. Ai primi posti Sardegna (+37,7%), Friuli Venezia Giulia (+35,8%), Puglia (+29,4%). Fanalini di coda Sicilia, addirittura negativa con un -5,8%, Valle d'Aosta (+4%), Calabria (+11%).
I dati nazionali sui flussi del mercato del lavoro forniti dall’Inps per classi di età evidenziano che nel segmento dei giovani under 30, nel corso del 2017, il numero delle nuove assunzioni in apprendistato, pari a 274 mila, in crescita di poco più del 20% rispetto all’anno precedente, supera quello delle assunzioni a tempo indeterminato (273 mila, in discesa del 13,9%).
"L'analisi dell'andamento dei contratti di apprendistato mette in luce l'apporto positivo che questa formula contrattuale ha dato all’andamento dell’occupazione giovanile nel corso del 2017 – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Un segnale importante a dimostrazione del valore dell’apprendistato che, affiancando formazione e lavoro, rappresenta uno strumento fondamentale, e per questo da sostenere e incentivare, per combattere la disoccupazione giovanile, nonché il fenomeno dei Neet che risulta in crescita anche nella nostra regione".
Guardando il dettaglio per genere, emerge che il sorpasso delle assunzioni in apprendistato è dovuto al maggiore dinamismo della componente femminile: le assunzioni “rosa” di apprendisti (114 mila) superano di oltre 7 mila unità quelle a tempo indeterminato (107 mila), mentre per i maschi sono ancora le assunzioni a tempo indeterminato (166 mila) a superare di circa 6 mila unità quelle effettuate in apprendistato (160 mila).