Nel lungo e discusso consiglio comunale di ieri in chiusura si è dimessa da capogruppo del gruppo della Lega la consigliere Alda Dallaglio.
Il rinvio del consiglio comunale del 28 febbraio voluto soprattutto dalla Lega Nord per non intralciare le imminenti elezioni, non sarebbe piaciuto alla Dallaglio che però ufficialmente ha preso questa decisione per la mancata vicinanza del partito.
"Da un po di tempo non sento più la vicinanza che ha sempre contraddistinto la dirigenza del partito. Ho constatato la mancanza di informativa di alcuni assessori (dichiarazioni probabilmente riferite ai leghisti Paolo Ripamonti oramai ex assessore, Maria Zunato e Massimo Arecco), come pure ho constatato la mancanza di supporto di informazione dei dirigenti locali. Questo ha meritata una mia attenta riflessione e profonda decisione" spiega la consigliere.
"Nessuno dei vertici ha chiesto le mie dimissioni - spiega la Dallaglio, probabilmente alludendo al debito che verso il comune gli è stato imputato settimane fa - e tantomeno neanche i consiglieri dove insistenti sono stati i loro appelli sinceri per farmi mantenere l'incarico e con i quali non c'è mai stato motivo di discussione. Ma il capo gruppo per poter bene operare deve avere la massima collaborazione da parte di tutti".
"Spero di tutto cuore che la Lega di Savona si impegni e migliori la collaborazione con gli eletti in Comune in tutte le sue angolazioni per il bene dei cittadini di Savona e anche il mio impegno come consigliere lo sarà" conclude Alda Dallaglio.