Si materializza lo spettro che i lavoratori della Asset Italia hanno cercato di ecorcizzare per mesi: l'azienda di Altare si sposterà ad Arsago Seprio entro la fine di dicembre. Scrive la BRITA, società che gestisce l'impianto: "BRITA, tra le aziende leader nel trattamento dell'acqua potabile, ha identificato il segmento dei dispenser quale uno dei propri settori strategici essenziali per la crescita futura. In questo contesto, BRITA ha la necessità di rafforzare il ruolo della propria società controllata ASSET Italia, dotata di un considerevole know-how nello sviluppo e nella produzione di dispenser, migliorandone le infrastrutture. Nell’ottica di agevolare e salvaguardare questa prospettiva di lungo termine, e di essere in grado di competere a livello globale, risulta fondamentale ammodernare ed ingrandire le strutture di ASSET, essendo già oggi difficoltoso soddisfare la domanda crescente con le limitazioni del sito attuale".
Spiega l'azienda: "Inizialmente, per diversi mesi BRITA ha valutato tutte le possibilità per espandere le infrastrutture di Asset, dapprima nelle vicinanze di Altare e, successivamente in un raggio più ampio, nell’area del Savonese. L’obiettivo, considerando che le persone rappresentano il più importante pilastro della compagnia, era quello di continuare l’espansione nell’area, nonostante la consapevolezza, da parte di BRITA, delle difficoltà. BRITA ha condotto ricerche, dirette e indipendenti, per trovare strutture adatte ad ospitare le nuove linee produttive e supportare il piano di espansione. Tuttavia, questa ampia e attenta ricerca non ha avuto successo, poiché le strutture presenti nell’intera area hanno presentato criticità e caratteristiche molto inferiori a quelle ricercate. Riscontrando una crescente difficoltà nella ricerca di un edificio adatto nella zona di Savona, BRITA è stata costretta a cercare in parallelo una soluzione alternativa. In seguito ad un accurato processo di selezione dei diversi spazi e all'analisi di tutte le opzioni possibili, BRITA è giunta alla conclusione che il sito produttivo non avrebbe potuto che essere spostato in Lombardia, ad Arsago Seprio. L’area a nord di Milano rappresenta il miglior distretto industriale per la produzione di elettrodomestici e, di conseguenza, per tutte le componenti ad essi collegati; si tratta quindi della sede più adatta per salvaguardare il futuro di ASSET quale uno tra i principali produttori al mondo di dispenser d'acqua".
"In qualità di azienda tedesca a gestione e tradizione familiare - è la consludione - BRITA si è sempre assunta la responsabilità nei confronti del proprio personale con grande serietà, e ha preso la sofferta decisione di trasferire il sito produttivo. Durante questo processo di ricollocazione, BRITA sarà disponibile ad un dialogo aperto e rispettoso con le Organizzazioni sindacali ed, in generale, con le parti sociali, per esaminare le problematiche individuali attinenti ai 41 lavoratori attualmente alle dipendenze e formulare le soluzioni idonee per la forza lavoro che accetterà di seguire ASSET nel nuovo sito produttivo. BRITA confida che venga trovata una soluzione valida per tutte le parti coinvolte, e che questo passaggio rappresenti per tutti una grande opportunità di partecipare alla crescita di Asset quale futuro leader mondiale nella produzione dei dispenser d’acqua".
Sul piede di guerra la Fiom Cgil. Commenta il segretario Andrea Mandraccia: "Ad oggi, dopo mesi di ricerche, non è ancora stata trovata l’area che ospiterà il nuovo sito produttivo ed il perdurare di questa fase di stallo ha a nostro avviso comportato un cambiamento delle intenzioni del Gruppo col rischio che si arrivi alla delocalizzazione della produzione. Per tale motivo domani è stato proclamato uno sciopero di tre ore con presidio davanti al Municipio di Altare a partire dalle ore 16. Successivamente una delegazione sarà ricevuta dal Sindaco Briano a cui verrà esternata tutta la preoccupazione dei lavoratori. Tale incontro deve rappresentare solo l’inizio di un percorso che, grazie all’intervento fattivo delle Istituzioni a tutti i livelli, assicuri la permanenza sul territorio dell’azienda anche attraverso le opportunità previste dall’area di crisi industriale complessa. Il territorio della provincia di Savona sul quale insistono i ventuno Comuni, tra cui Altare, decretati area di crisi industriale complessa non può permettersi una nuova emorragia occupazionale e produttiva".