Politica - 04 marzo 2018, 06:35

Il tanto annunciato 4 marzo è arrivato: siamo in "election day"

Si vota soltanto oggi; seggi aperti dalle 7 alle 23. Ricordate di avere con voi la tessera elettorale e un documento di identità valido

Il tanto annunciato 4 marzo è arrivato: siamo in "election day"

Dopo una campagna elettorale dai toni decisamente accesi, oggi dalle 7 alle 23, si va alle urne per il rinnovo del Parlamento italiano: 630 deputati e 315 senatori. Per la prima volta dal 2001 a oggi le operazioni di voto sono state limitate alla sola giornata di domenica.

Per esprimere il voto occorre presentarsi al seggio con la tessera elettorale che abbia ancora un posto disponibile sul quale apporre il timbro e un documento di riconoscimento valido. Per chi si accorgesse al momento stesso del voto che gli spazi disponibili per i timbri sono esauriti o per chi ha smarrito all'ultimo istante la tessera elettorale, di norma tutti i Comuni dovrebbero avere l'ufficio anagrafe aperto per consentire di ottenere un duplicato in tempo reale.

A chi ha compiuto 18 anni verrà consegnata la scheda rosa per la Camera, quanti hanno superato i 25 anni riceveranno la scheda rosa per la Camera e quella gialla per il Senato. La scheda è divisa in rettangoli: nella parte superiore di ogni rettangolo è riportato il nome e il cognome del candidato all’uninominale-maggioritario; nella parte inferiore il simbolo della lista o, in caso di coalizione, i simboli delle liste che lo appoggiano con, accanto, i numeri da 1 a 4 con i quattro nomi dei candidati al plurinominale-proporzionale indicati secondo l’ordine deciso dalle stesse liste.

Come si vota

Le modalità di voto sono uguali per entrambi i rami del Parlamento.

Caso 1. L’elettore può tracciare una croce nel rettangolo sopra in cui è riportato il nome del candidato all’uninominale-maggioritario. In questo caso il voto va allo stesso candidato dell’uninominale e alla lista che lo sostiene, riportata nel rettangolo sotto, per il proporzionale. Se nel rettangolo sotto sono presenti più liste che appoggiano il candidato all’uninominale-maggioritario il voto viene distribuito in modo proporzionale alle stesse liste sulla base dei voti ottenuti da ciascuna nel collegio.

Caso 2. L’elettore può tracciare una croce sul rettangolo di una sola lista riportata sotto il nome del candidato all’uninominale-maggioritario. In questo caso il voto va al candidato dell’uninominale e alla stessa lista nel proporzionale.

Caso 3. L’elettore può tracciare una croce sul rettangolo del candidato all’uninominale-maggioritario e sul rettangolo di una sola lista collegata e riportata sotto. In questo caso il voto va sia al candidato dell’uninominale che alla lista scelta nel proporzionale.

Tutto ciò che non si deve fare

Caso 1. Non è previsto il voto disgiunto. In pratica non si può tracciare una croce sul rettangolo del nome di un candidato all’uninominale-maggioritario e una croce su una lista che non lo sostiene e quindi non è riportata sotto il suo nome.

Caso 2. Non è previsto il voto di preferenza per i quattro nomi riportati accanto alla lista o alle liste inserite sotto il candidato all’uninominale-maggioritario. Quindi non si deve tracciare la croce su uno di essi. 

Chi viene eletto

Nel collegio uninominale-maggioritario il candidato che ottiene più voti, come avviene per l’elezione dei sindaci e dei presidenti delle regioni.

Nel collegio plurinominale-proporzionale i candidati seguendo l’ordine da 1 a 4 in base ai voti ottenuti dalla lista. In questo caso, però, per ottenere rappresentanti la lista deve superare lo sbarramento del 3% a livello nazionale.

Redazione

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