Eventi - 20 febbraio 2018, 16:28

Riapre il chiosco Campanellino ad Albenga con il progetto "Non uno meno" (FOTO e VIDEO)

Un'importante iniziativa di solidarietà e di supporto alle categorie sociali più deboli

Foto Mara Cacace e Silvio Fasano

Foto Mara Cacace e Silvio Fasano

Dopo le peripezie, i ricorsi al Tar (vedi articolo) e gli intoppi burocratici e organizzativi, finalmente oggi ha riaperto il chiosco Campanellino all'interno del parco giochi Peter Pan ad Albenga.

Il chiosco era rimasto chiuso quando la licenza dei precedenti gestori era scaduta e la domanda per il rinnovo della stessa era stata presentata in ritardo. Nel frattempo il bene era tornato nella disponibilità del comune che aveva pensato di affidarlo all’Anffas per permettere ai ragazzi con sindrome di Down di lavorare a stretto contatto con il pubblico e con i bambini.

Afferma l’assessore Simona Vespo: “Finalmente oggi abbiamo la riapertura del Chiosco Campanellino con il progetto “Non uno di meno”. Una grande soddisfazione per noi che ci abbiamo sempre creduto tanto e che stiamo portando avanti tante altre iniziative insieme all’Anffas, dall’orto sociale al “Dopo di Noi” e molto altro. La rete di collaborazione che si è venuta a creare con le associazioni del territorio,l'Anffas e l'amministrazione comunale è stata una cosa importantissima. In conclusione vorrei portare i saluti dell'assessore Viale che ha mandato i suoi auguri per questa attività”

 

Luca Ansaldo presidente Anffas:"Il progetto non uno meno è un percorso sperimentale di inclusione dove il lavoro funziona come mediazione. Ad Alassio abbiamo iniziato la sperimentazione all'istituto alberghiero e nel 2013 grazie alla collaborazione con la cooperativa Jobel è nato il social bar. La difficoltà del progetto sta nel connubio tra l'aspetto sociale e riabilitativo e quello commerciale"

Il sindaco Giorgio Cangiano:"Abbiamo fatto molte inaugurazioni ma oggi è la più importante e significativa. Oggi si apre una nuova prospettiva, non solo una opportunità per i ragazzi disabili e per i bambini che frequentano questo parco giochi per cooscere la loro realtà, ma una opportunità per l'intera città di riprendersi questo posto. Il parco aveva delle problematiche che oggi potremo superare con questo progetto. Oggi siamo di fronte a quello che credo essere l 'orgoglio per la città".

Proprio sul progetto anche il vicesindaco Riccardo Tomatis aveva affermato: "Abbiamo deciso di affidare il chiosco in comodato d’uso all’Anffas che, in cambio, si occuperà della manutenzione ordinaria dello spazio verde circostante e per agevolare il lavoro dell’associazione nel  primo anno di gestione le utenze saranno gratis e l’associazione potrà quindi operare in una  struttura rimessa a nuovo. Far entrare in contatto i ragazzi con i bimbi che frequentano il parco può costituire un modo per conoscersi e per capire, fin da piccoli, che la disabilità non è un ostacolo né una barriera per i rapporti sociali”.

Spiega, inoltre, Alessandro Giulia presidente Jobel:"Qui percepiamo i disabili come soggetti attivi. I ragazzi lavorano con e per chi è considerato "normale". Oggi si è mobilitata una comunità intera, ci sono opportunità di lavoro e ragazzi che vogliono inserirsi. Oggi abbiamo già raggiunto un risultato, ancor prima di aprire".

Chiara e forte inoltre la voce dei ragazzi che hanno urlato la loro gioia nel poter essere i protagonisti di questa bella iniziativa e di poter iniziare a lavorare contornati da amici e dalla città.

Non è mancata la testimoninza dei genitori di alcuni di loro.

Racconta la mamma di Angela ragazza con disabilità "Angela con il lavoro al social bar ha imparato molto e grazie al progetto "nonunomeno" anche io sono sollevata. Essendo una ragazza molto esuberante a casa spesso non era facile gestirla, ma con il lavoro che sta svolgendo lei come tutti i nostri ragazzi non si sentono emarginati ma possono riuscire a vivere in maniera dignitosa la loro vita".

E Giuseppe Franco genitore di un ragazzo con disabilità e vicepresidente Anffas :"Sono incaricato del gruppo per l'inserimento lavorativo dei ragazzi . Questo bar e l'orto sociale sono due primi inizi, infatti, stiamo cercando di creare molte altre occasioni per far sì che queste persone possano avere dignità e opportunità per le loro vite".

 

Mara Cacace

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