Dopo la visita in Darsena a Savona e subito prima di recarsi nell'Imperiese, dove culminerà la sua serata come spettatore al Festival di Sanremo, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha fatto tappa ad Albenga.
Salvini esordisce parlando del "popolo delle partite IVA", artigiani, agricoltori, commercianti, imprenditori e liberi professionisti: "Spazzeremo via la burocrazia, gli spesometri, gli studi di settore e i parassiti e faremo lavorare chi vuole lavorare". E sferra il primo attacco alla sinistra: "Punisce il merito e l'imprenditoria".
Poi passa alle banche: "Vogliono sapere ogni minimo centesimo di quello che facciamo con i nostri conti correnti. Forse in Unione Sovietica funzionava così".
Altro tema: i giovani. "Li siamo perdendo, scappano tutti all'estero. Per trattenerli non servono le promesse di reddito di cittadinanza, ma minor pressione fiscale, meno tasse, meno burocrazia". E commenta la sua visita presso alcune aziende: "Per i nostri figli voglio un futuro da uomini e da donne, né da schiavi, né da robot".
Il leader della Lega parla del suo impegno in Europa: "A Bruxelles combatto da anni per difendere i diritti della pesca e dell'agricoltura". E dichiara: "La sinistra ha regalato un pezzo di mar Ligure ai francesi". E conclude questo tema: "Non voglio l'invasione di olio tunisino, arance marocchine, latte in polvere dalla Polonia, dobbiamo mangiare italiano per promuovere l'economia italiana. Abbiamo i prodotti migliori del mondo, sono pronto a mettere dei dazi per valorizzarli".
L'appello di Salvini: "Sono in piazza ad Albenga in piedi su una seggiola di plastica perché siamo un partito senza un soldo e senza niente da perdere, mentre altri fanno campagne elettorali faraoniche. A me piace così, dateci fiducia e vi dimostreremo che cosa sappiamo fare".
E il boato del pubblico esplode quando Salvini dichiara: "Libererò Albenga da tutti i clandestini, strada per strada, parco per parco, autobus per autobus. Porte aperte a chi soffre e a chi scappa dalla guerra e si comporta bene. Ma il primo che crea disordini o che cerca di imporre valori diversi dai nostri va fuori".
L'elenco con cui conclude Salvini: "Sicurezza, lavoro, cancellare la legge Fornero perché gli italiani non devono morire in azienda". E racconta le sue esperienze in Abruzzo, Marche, Umbria: "Italiani senza un tetto mentre gli immigrati hanno colazione, pranzo e cena in albergo".
Al termine del comizio, il leader leghista trova il tempo per scherzare un po' con il pubblico, ma poi torna serio per le ultime battute: "Io sono qui per aiutarvi, ma non per salvarvi. Il vero cambiamento lo decidete voi".