Attualità - 08 febbraio 2018, 17:14

Altare, domani sciopero dei lavoratori di Asset Italia. La Fiom Cgil: "A fortissimo rischio l’ennesima realtà produttiva ed occupazionale della Provincia"

Una delegazione di lavoratori sarà ricevuta in Comune dal sindaco Roberto Briano

Immagine Google Maps

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La Segreteria Fiom Cgil Savona denuncia nuovamente il fortissimo rischio di perdere una nuova realtà produttiva ed occupazionale del nostro territorio.

"C’è infatti il concreto rischio che l’unità produttiva di Asset Water Technology Italia di Altare, azienda del Gruppo tedesco Brita che produce dispensatori di acqua sia per uso domestico che di ristorazione e che occupa ad oggi più di 50 dipendenti tra lavatori diretti ed indiretti, venga delocalizzata in un’altra realtà territoriale che beneficerà dell’investimento nelle nuove linee di produzione che il Gruppo intende fare" commenta Andrea Mandraccia della segreteria Fiom Cgil Savona

"E’ infatti passato troppo tempo senza che nulla si sia concretizzato da quando il managament locale ci ha comunicato la volontà di procedere all’importante investimento che porterà ad avere un nuovo stabilimento in cui realizzare nuove linee produttive che andranno a sostituire quelle prodotte attualmente e che saranno dismesse. Tale investimento comporterebbe un sensibile aumento dell’occupazione con un numero ipotetico di assunzioni che potrebbero arrivare fino a 70". 

"Ad oggi però, dopo mesi di ricerche, non è ancora stata trovata l’area che ospiterà il nuovo sito produttivo ed il perdurare di questa fase di stallo ha a nostro avviso comportato un cambiamento delle intenzioni del Gruppo col rischio che si arrivi alla delocalizzazione della produzione. Per tale motivo domani è stato proclamato uno sciopero di tre ore con presidio davanti al Municipio di Altare a partire dalle ore 16. Successivamente una delegazione sarà ricevuta dal sindaco Roberto Briano a cui verrà esternata tutta la preoccupazione dei lavoratori. Tale incontro deve rappresentare solo l’inizio di un percorso che, grazie all’intervento fattivo delle Istituzioni a tutti i livelli, assicuri la permanenza sul territorio dell’azienda anche attraverso le opportunità previste dall’area di crisi industriale complessa". 

"Il territorio della provincia di Savona sul quale insistono i ventuno Comuni, tra cui Altare, decretati area di crisi industriale complessa non può permettersi una nuova emorragia occupazionale e produttiva" conclude Mandraccia. 

c.s.

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