Val Bormida - 30 gennaio 2018, 18:00

Le case canadesi sbarcano a Giusvalla, il guru del "Blockbau" Gänsbacher: "Siamo qui per realizzare il sogno di Gabriele e Giorgia"

Questa tipologia di costruzione prevede l'utilizzo di tronchi in legno, messi in opera uno sopra all'altro ad incastro, senza l'utilizzo di chiodi o viti

Le case canadesi sbarcano a Giusvalla, il guru del "Blockbau" Gänsbacher: "Siamo qui per realizzare il sogno di Gabriele e Giorgia"

Un sogno che si sta quasi avverando. Una casa propria immersa nella natura dove poter coltivare il proprio legame amoroso. La storia che vi vogliamo raccontare arriva da Giusvalla, un piccolo paesello situato in Val Bormida, al confine con la Valle Erro. I protagonisti sono Gabriele e Giorgia, una giovane coppia come tante altre, ma con una peculiarità alquanto particolare. Infatti, tra qualche mese, una volta completati i lavori, diventeranno i possessori di una casa unica nel suo genere in tutta la Provincia di Savona, se non addirittura in Liguria. 

Li per li può sembrare uno scherzo e invece si tratta della pura realtà. A rendere unica questa casa è la metodologia di costruzione, denominata "Blockbau" canadese. Ovvero, si tratta di una struttura realizzata interamente mediante l'utilizzo di tronchi in legno. A trasformare il sogno in realtà è stato chiamato Dietmar Gänsbacher (originario di Bolzano e titolare della ditta Dai-ku) considerato un autentico guru del "Blockbau".

"Questa tipologia di costruzione nasce nei paesi nordici (dall’America del Nord all’Europa centrosettentrionale, dalla Scandinavia all’arco Alpino, fino ai Balcani) - spiega Dietmar - i tronchi sono di abete rosso. Una volta scortecciati e levigati, vengono messi in opera uno sopra all'altro ad incastro. Questo viene fatto senza l'utilizzo di chiodi o viti. All'interno della costruzione (nella scanalatura) come materiale isolante, viene utilizzata la lana di pecora". 

"Si tratta di una casa al naturale - prosegue - la coibentazione è buona e la costruzione ad incastro la rende molto resistente ai terremoti. Una villetta costruita con questa metodologia è sostenibile al massimo, poiché l'energia necessaria per realizzare tale opera è ridotta al minimo. Inoltre, un domani, in caso di mancato utilizzo, può essere tranquillamente smontata e utilizzata per ricavare energia o calore. Questo è possibile poiché i materiali sono riutilizzabili al 100%, in quanto non nocivi".

"In questo caso - conclude - per assemblare la casa abbiamo progettato di utilizzare 90 metri cubi di legname, il che significa, 150 tonnellate di anidride carbonica immagazzinata all'interno dei tronchi". 

Graziano De Valle

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