Eventi - 22 gennaio 2018, 10:48

Finale Ligure: musica di altissimo livello con la nuova rassegna "Pomeriggi musicali"

Annunciano gli organizzatori: "Punteremo su un programma originale e inconsueto, una selezione di materiale che non è facile ascoltare in giro"

Finale Ligure: musica di altissimo livello con la nuova rassegna "Pomeriggi musicali"

Sabato 27 gennaio alle ore 17,00 presso l’Auditorium di Santa Caterina a Finalborgo prendono il via i Pomeriggi Musicali 2018, sei concerti organizzati dalla Società dei Concerti di Finale Ligure con il sostegno dell’Assessorato alla cultura di Finale Ligure. La Società dei Concerti di Finale Ligure, ultima nata in ordine di tempo tra le associazioni a carattere musicale della città, in realtà, è una di quelle che ha le radici più antiche. Si ricollega, infatti, idealmente, all’attività di associazioni storiche come il Centro Culturale Incontro (anni Ottanta del Novecento), l’Associazione Amici del Teatro Sivori (molto attiva dal 1989 al 1997) ed infine all’esperienza decennale dei “Percorsi Sonori” (2005-2014). La Società dei Concerti fa riferimento a queste esperienze passate anche per la presenza tra i suoi promotori, accanto alle nuove leve di musicisti e appassionati, di alcune persone impegnate nella diffusione della cultura musicale a Finale Ligure da quasi quarant’anni. I “Pomeriggi Musicali 2018” vogliono anche diventare un’occasione di aggregazione, all’insegna della musica di qualità, senza discriminazione di generi ed esordiscono con un grande concerto sinfonico in cui il Maestro Fabrizio Dorsi dirigerà l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano, una formazione di oltre 50 musicisti. Il programma prevede un omaggio al grande Gioachino Rossini (1792-1868) di cui ricorre quest’anno il 150° anniversario della morte. Nella prima parte verranno infatti eseguite quattro sinfonie tratte da celebri opere del pesarese: Il Signor Bruschino, La Cenerentola, Tancredi, e L’italiana in Algeri, mentre nella seconda parte sarà la volta di un meraviglioso capolavoro della letteratura musicale dell’Ottocento come la Sinfonia in si minore n. 8 “Incompiuta” di Franz Schubert, seguita dall’Ouverture in do maggiore “nello stile italiano” D 591 dello stesso compositore, che fu scritta proprio come “omaggio” a Rossini ed al suo inconfondibile stile. L’ingresso è a pagamento: biglietto intero 10 euro,  ridotto 8.

Commenta, a nome di tutti gli organizzatori, Flavio Menardi Noguera: “Questa associazione, che si chiama Società dei Concerti, pur essendo una delle più giovani a Finale, come costituzione, è in realtà una delle più vecchie: i fondatori infatti da oltre 40 anni lavorano alla musica a Finale, sotto i nomi di Centro Incontro, Amici del Sivori e Percorsi Sonori. Abbiamo deciso di dare un nome nuovo per dare vita a un progetto nuovo. In esso ci concentriamo sulla stagione meno viva e meno intensa, organizzando sei concerti pomeridiani dedicati principalmente ai finalesi, ma naturalmente anche ai turisti che scelgono la nostra località al di fuori del periodo estivo, e distribuiti tra febbraio e aprile”.

Prosegue Flavio Menardi Noguera: “Abbiamo deciso di iniziare con una vera e propria sfida organizzando per l’inaugurazione un concerto di non facile realizzazione, l’Orchestra sinfonica del conservatorio di Milano, con i suoi 50 elementi sotto la guida del direttore Fabrizio Dorsi, mentre successivamente abbiamo già in programma concerti cameristici, jazz contemporaneo, nulla di consueto e di prevedibile, un calendario di materiale che non è facile ascoltare in giro”.

Conclude l’organizzatore: “Ricordiamoci che la cultura ha dei costi, per i musicisti questo è un lavoro e come tale è un mezzo di sussistenza, per cui abbiamo dovuto imporre un prezzo di ingresso, seppur minimo”.

L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio ha inaugurato la sua attività concertistica nell’anno accademico 2007/2008, nell’approssimarsi delle celebrazioni per il bicentenario della fondazione dell’Istituto, proponendosi come punto di riferimento per l’attività artistica orchestrale degli iscritti agli ultimi corsi di strumento e ai neodiplomati. Da allora, allievi ed ex allievi del Conservatorio di Milano sono periodicamente chiamati a partecipare all’attività dell’Orchestra, in occasione di concerti aperti al pubblico, di grande visibilità per l’Istituto. L’accrescimento delle competenze professionali degli allievi insieme all’approfondimento dello studio del grande repertorio orchestrale sono tra le finalità dell’Orchestra, che negli ultimi anni ha saputo porsi in relazione con il mondo musicale nazionale, ospite di prestigiose stagioni e rassegne.

Fabrizio Dorsi, direttore d’orchestra, è diplomato in Composizione, Direzione d’orchestra, Musica corale e direzione di coro al Conservatorio “Verdi” di Milano e laureato in Lettere presso l’Università Cattolica della stessa città. Si è perfezionato in Italia con Vladimir Delman, Franco Ferrara e Piero Bellugi, a Vienna con Karl Österreicher e Julius Kalmar. Nel 1989 ha partecipato come allievo effettivo al Seminario di Direzione d’orchestra tenuto da Leonard Bernstein all’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Dopo l’esordio nella stagione lirica 1983-84 del Teatro Comunale di Bologna (quale selezionato fra i partecipanti all’iniziativa “Teatro Studio”), ha svolto attività direttoriale in Italia e all’estero, è stato presente in alcuni dei più prestigiosi festival musicali italiani, quali il Rossini Opera Festival, MiTo – Settembre Musica, il Festival Verdi Parma, e ha inciso CD e DVD per Amadeus, Bongiovanni e La Bottega Discantica. Dal 2007 al 2013 è stato direttore del Conservatorio “Nicolini” di Piacenza. Attualmente è titolare di Esercitazioni orchestrali e incaricato di Direzione d’orchestra al Conservatorio “Verdi” di Milano.

Introduzione al concerto a cura del M° Fabrizio Dorsi

Acclamato e celebrato nella maturità, Rossini incappò da giovane in qualche insuccesso. Fu questo il caso della farsa in un atto Il signor Bruschino (Venezia, 1813), della quale oggi si esegue soprattutto la breve e spiritosa sinfonia. Ciò che distingue questa sinfonia dai simili lavori coevi è il curioso effetto, provocatoriamente audace e riproposto più volte, ottenuto facendo battere gli archi dei secondi violini sui leggii (originariamente sui copricandela dei leggii). Il compositore era consapevole che una simile richiesta avrebbe suscitato reazioni negative da parte degli orchestrali, e forse per questo motivo al termine della sinfonia nell’autografo non scrisse il solito e rispettoso “Laus Deo”, ma un più sapido “Dio ti salvi l’anima”. Pochi giorni dopo la caduta del Bruschino, Rossini si riscattò firmando il suo primo, indiscusso capolavoro nel genere serio: Tancredi. L’opera è “tutta nuova”, tranne la sinfonia, che proviene da La pietra del paragone. La struttura della sinfonia è quella che Rossini utilizzerà in seguito anche per L’Italiana in Algeri, Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola: una introduzione lenta, un allegro aperto da un tema brillante e staccato, un tutti orchestrale che introduce un secondo tema cantabile affidato ai legni, il celebre crescendo rossiniano che porta a un nuovo tutti. Invece dello sviluppo, una breve transizione che introduce la ripresa dell’esposizione, seguita da una coda.

Nel 1816 la musica di Rossini arriva a Vienna, suscitando reazioni contrastanti. Carl Maria von Weber la condanna aspramente. Ma il diciannovenne Franz Schubert la prende invece a modello. Nascono così due ouverture, una in re maggiore e una in do maggiore, animate da magnifici temi, pieni di brio, che si inscrivono nella tradizionale forma rossiniana. Le due ouverture, di cui si esegue stasera la seconda, verranno definite dopo la morte dell’autore “nello stile italiano”.

L’Ottava sinfonia è la grande novità del repertorio sinfonico schubertiano. Due movimenti riuniti da una evidente affinità tematica: le prime tre note dell’Allegro moderato sono le prime tre note dello spunto melodico che apre l’Andante con moto, semplicemente trasportate dal modo minore a quello maggiore. Nonostante la differenza di modo, simile è la matrice espressiva: i temi non vengono trattati nella maniera scultorea tipica di Beethoven, anzi, comunicano una malinconia di fondo, danno un senso di rinuncia piuttosto che di lotta contro il destino. I contemporanei non lo sanno, perché l’Incompiuta non verrà eseguita che nel 1865, quasi quarant’anni dopo la morte dell’autore, ma con quei due movimenti è nato il linguaggio sinfonico romantico.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU