Attualità - 19 gennaio 2018, 12:35

L'Associazione "Donnedamare, per l'impresa balneare" lancia la petizione per i diritti dei balneari italiani

Questa volta la lotta non scende in piazza, ma corre sul web. Bettina Bolla, presidente: "Le ragioni della petizione sono sacrosante".

L'Associazione "Donnedamare, per l'impresa balneare" lancia la petizione per i diritti dei balneari italiani

Dopo che il consiglio dei ministri ha impugnato le leggi regionali della Liguria che prorogavano le concessioni balneari di trent'anni, tra i balneari italiani e liguri è scattata la voglia di reagire. Questa volta la lotta non scende in piazza, ma corre sul web, per denunciare la violazione dei propri diritti: petizionepubblica.it/pview.aspx

I balneari, già nel 2016 con Stefano Giovannini, primo balneare ad aver inviato la propria petizione in UE, avevano iniziato a prendere dimestichezza con questo strumento. Marco De Luca balneare romagnolo fondò in seguito il “Comitato petizioni balneari italiani”, al quale seguì il Convegno co-organizzato insieme a Donnedamare al SUN Rimini per far inviare più petizioni possibili in UE. Questa volta la petizione ha l’appoggio di molti balneari, anche Liguri, dopo la delusione dell’impugnativa delle due leggi a loro tutela.

Non solo quella dove si parlava di Bolkestein e dei 30 anni - afferma Bettina Bolla, presidente di Donnedamare - ma anche quella che ci definiva tipicità del sistema turistico ligure e giocoforza italiano, negando in 12 minuti quella che è una realtà di fatto, dando dimostrazione che il sistema balneare per l’attuale Governo e per il PD non è considerato una tipicità, ma qualcosa da demolire a favore dei grandi gruppi, che porteranno, una volta arrivati nel nostro paese la standardizzazione dell’offerta”. “Per questo le ragioni della petizione sono sacrosante – sottolinea la Bolla – la raccolta firme vuole chiedere la corretta applicazione della direttiva 123/2006 in Italia al fine di tutelare di diritto alla proprietà privata ”.

La petizione – ci spiega - in pochi giorni, viaggiando tra le chat WhatsApp dei balneari, che negli anni hanno creato una vere e propria rete di contatti in tutta Italia e in quelle degli ambulanti, con i quali abbiamo intrapreso percorsi comuni, è già stata sottoscritta da oltre 1400 persone

Con essa – continua Bolla - si vuole trovare una soluzione al vuoto normativo, ricordando che la scadenza delle concessioni è sempre più vicina e che il 31 dicembre 2020 non deve arrivare senza che nessun Governo vada in Europa per chiedere la nostra salvaguardia”. 

L'Europa è favorevole alle petizioni, in quanto sono un diritto fondamentale dei cittadini – spiega l’imprenditore riminese Marco Deluca, coordinatore del Comitato petizioni balneari – e la stessa Unione europea ha ribadito che la riforma delle concessioni balneari italiane deve seguire le linee comunitarie, tutelando i nostri diritti di proprietà". "D’altronde – continua Deluca – uno studio commissariato dal Parlamento Europeo sottolinea che la riforma delle concessioni balneari italiane deve tenere conto del legittimo affidamento agli attuali imprenditori e dell’ampia disponibilità di spiagge ancora libere, pertanto occorre agire su un “doppio binario” che tuteli gli interessi economici e i diritti di chi finora ha investito in queste attività".

E come sottolina Mondo Balneare il merito di questa fondamentale apertura è stato proprio dei primi balneari petizionari: oltre a Deluca sono Piero Bellandi, Flavio Betti, Gabriele Boldrini, Stefano Giovannini e Stefano Mina a essere stati convocati a Bruxelles aottobre 2016, in seguito alla presentazione di alcune puntuali petizioni, determinando l’interessamento dell’europarlamento che ha commissionato la ricerca pubblicata nei giorni scorsi e accolta con grande risonanza in Italia dai vari soggetti interessati alla questione. Proprio grazie a questo risultato, gli agguerriti balneari sono determinati ad andare avanti: per questo hanno bisogno del più elevato numero di firme possibile. 

Donnedamare, oltre a far da veicolo e cassa di risonanza a questa importante petizione, chiederà a tutti i politici di sottoscriverla e che nei programmi politici in vista delle elezioni del 4 marzo prossimo sia inserita la totale esclusione del comparto balneare ed ambulante dalla Bolkestein e dà appuntamento a tutti i balneari italiani ad un importante convegno proprio sul tema delle petizioni a Balnearia, l’importante fiera di settore che si terrà a Marina di Carrara dal 25 al 28 febbraio 2018, con l’obiettivo di raccogliere sempre più firme.

Ma non ci si fermerà a questo: molti balneari vogliono chiedere alle forze politiche amiche di volare in Europa e di chiedere sostegno, spiegando le nostre ragioni, cosa che mai è stata fatta in questi lunghissimi anni di battaglia. I balneari ne sanno qualcosa.

c.s.

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