Attualità - 10 gennaio 2018, 10:56

Il progetto di Giò Paleologo, da Toirano al Messico fino alla ricerca di nuovi mecenati

Una forma di autopromozione diversa, battezzata "I'm coming to you": e l'artista diventa "a domicilio"

Nella fotogallery: alcune opere di Giò Paleologo

Nella fotogallery: alcune opere di Giò Paleologo

Esisteva un tempo la figura del mecenate. Essa prende il nome dal primo ministro Mecenate, alla corte dell’imperatore romano Ottaviano, che investiva ingenti risorse economiche per valorizzare i talenti della poesia e delle arti.

Quindi qualcuno si è domandato: possono ancora esistere i mecenati, oggi? E se esistono, perché non andarli a cercare?

A lanciare un’idea bizzarra, originale e innovativa è Giovanni “Giò” Paleologo, ex avvocato di Toirano, oggi pittore che vive in Messico, che abbiamo già conosciuto e incontrato sulle pagine di Savonanews (leggi QUI).

Il progetto di Paleologo si chiama “I’m coming to you” (letteralmente: sto arrivando da te) ed è promosso dall’artista in diverse lingue (italiano, inglese e spagnolo). Ecco in che cosa consiste: “Nasce "I'm coming to you", il couchsurfing dell'arte. Un'idea che porta l'arte direttamente a casa tua, non solo l'oggetto finito ma direttamente l'autore. Ospitami (da un paio di mesi in su, mi serve un po' di privacy, un po' di buonsenso e una connessione WiFi in zona), io ti ripago in quadri. Come ai tempi dei grandi mecenati del passato, ma qui, lo facciamo in una dimensione moderna e socialmente alla portata di tutti, senza fenomeni ingombranti. Le opportunità di arricchimento sono enormi, uno scambio prezioso di informazioni di vita.  Non parliamo di grandi numeri, non mi aspetto mille offerte, ma l'inizio di un viaggio nuovo e di un meraviglioso esperimento in più. 
Mi vuoi? Prenotami! (Ovunque nel mondo)”. Chi fosse interessato può contattare l’artista attraverso la pagina Facebook a suo nome o seguendo la sua attività attraverso il blog www.giovannipaleologo.blogspot.com. 

Abbiamo contattato attraverso Facebook Giò Paleologo mentre si trovava in Messico e gli abbiamo chiesto qualche chiarimento in più su questo progetto.

Come ti è venuta questa idea? 

“Credo che l'arte sia solo una chiave di lettura della vita, che ci porta a vedere la realtà in maniera assolutamente inedita ed è per questo che oggi le mie priorità vitali sono molto cambiate. Semplificando i miei bisogni, ho allargato di colpo le mie possibili esplorazioni, la precarietà è diventata semplicemente uno stimolo e l'idea di dare i miei quadri in cambio di alloggio mi è piaciuta nel momento stesso in cui l'ho pensata. Del resto 3 anni fa al mio 50esimo compleanno mi hanno chiesto cosa volessi fare da grande e io risposi "arte e nomadismo". Mi sembra un sogno realizzare tutto ciò. Le opportunità di crescita personale e artistica sono enormi e credo di poter contraccambiare portando parte dei miei viaggi alle persone che mi ospitano  e lasciare loro un tangibile ricordo di quei momenti e di quella parte del viaggio.Questo progetto mi consentirà di viaggiare nell'unico modo che per me abbia senso, cioè vivendo sul posto, conoscendo la gente. Adesso non so quali risultati effettivamente otterrò ma io mi aspetto contatti in numeri piccoli, ma agganciabili tra loro come tappe di un unico viaggio. Quando sarò libero ne approfitterò per scegliere io. Ci sono un sacco di difficoltà e incognite in tutto ciò, essenzialmente economiche, ma come dicevo prima, le mie priorità sono stravolte...”

Hai già ricevuto qualche richiesta?

“Al momento in effetti c'è molta curiosità e interesse e la cosa mi gratifica molto, e pare che la prossima estate io possa tornare nelle più tranquille acque del mediterraneo, sebbene non in Italia. A breve potrò essere più preciso”.

Quanto il Messico ha influito su questo progetto e sulla tua vita in generale?

“Grazie della domanda, sì in effetti il Messico è stato determinante. Qui ho conosciuto una realtà inimmaginabile ai miei occhi di prima, anche se oggi la stessa realtà sono in grado di vederla anche in Italia. Insomma, non ho cambiato paese, ho cambiato me”. 

A proposito di Italia, a quando un evento da noi? 

“Un rientro sicuramente a settembre e un evento mi piacerebbe organizzarlo per quel mese, vediamo se riuscirò ma mi auguro di sì”. 

E un po' di riposo, quando? 

“Riposo da cosa...?”

Alberto Sgarlato

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