Eventi - 21 dicembre 2017, 13:09

A.N.P.I. Savona, mercoledì 27 la cerimonia per ricordare il "Natale di sangue del 1943"

Appuntamento alle ore 10.00 presso il Forte della Madonna degli Angeli.

A.N.P.I. Savona, mercoledì 27 la cerimonia per ricordare il "Natale di sangue del 1943"

Mercoledì 27 dicembre 2017, alle ore 10.00 presso il Forte della Madonna degli Angeli, si svolgerà la cerimonia per ricordare il "Natale di sangue del 1943" quando vennero fucilati dalle forze fasciste: Cristoforo Astengo, Amelio Bolognesi, Francesco Calcagno, Arturo Giacosa, Carlo Rebagliati, Aniello Savarese e Renato Vuillermin.

L'evento commemorativo ha il Patrocinio dell'Amministrazione Comunale di Savona.

Rievocare quel tragico avvenimento – fanno sapere dall’’A.N.P.I. Savona -  così come abbiamo fatto per i 6 fucilati del Priamar il 28/10 scorso e come faremo il 5 aprile 2018 per l'eccidio di Valloria dove, il 5/4/’44, i tedeschi fucilarono 13 antifascisti savonesi, ha un significato importante anche dinanzi ai rigurgiti neofascisti”.

“Infatti – prosegue la nota dell’associazione partigiani savonese - mentre sentiamo il dovere morale di ricordare coloro che immolarono la loro vita per riscattare l’Italia dall’ignominia del fascismo e per costruire una nazione democratica e civile, vogliamo altresì trasmettere a tutti la lezione della storia. Le dittature: fascista e nazista, e la guerra, furono anticipate da una campagna di odio e di intolleranza verso idee, culture, religioni diverse da chi voleva la potestà assoluta per imporre con la violenza  e la sopraffazione i  disegni dei poteri economici dominanti”.

“Oggi accade che odio e intolleranza vengono nuovamente propugnate da movimenti che si propongono come nazionalisti (“prima gli italiani” il loro slogan preferito) ma che in realtà esprimono solo nuove forme di fascismo e razzismo – conclude l’A.N.P.I. - Il neofascismo non è una pagliacciata di nostalgici: è un progetto politico dotato non solo di una strategia coerente, ma anche dei mezzi economici e politici per realizzarla. I fatti più recenti ci pongono davanti a questa consapevolezza che dobbiamo far nostra al più presto, per evitare reazioni di sufficienza o di dileggio, che, sottovalutando di fatto la situazione, ne favoriscono l’aggravamento” .

c.s.

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