Stupore ed amarezza dei volontari della Protezione Animali savonese alla notizia che la commissione pesca del Parlamento Europeo ha respinto gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle, finalizzati a vietare l’uso di palamiti e nasse nella pesca sportiva.
"Il 96% delle zone di pesca del mar Mediterraneo è vuoto, ovvero non ci sono quasi più pesci perché, lo dicono tutti i maggiori istituti scientifici e ricercatori del settore, la pesca è ormai fuori controllo - spiega l'Enpa - Il mare è diventato da tempo un’immensa trappola per ogni forma di vita marina: pescherecci oceanici d’altura in mare aperto, imbarcazioni costiere con sofisticate attrezzature, con reti e parangali chilometrici e strascichi micidiali; ma anche eserciti di “ricreativi”, oltre un milione in Italia e 165.000 censiti in Liguria, che continueranno ad usare attrezzi professionali come nasse e palamiti e catturare fino a cinque chili di animali al giorno; e alcuni a venderli sotto banco, senza che nessuno politico voglia fermarli o ridurne l’attività".
"E quel che è più vergognoso è che il consigliere regionale di FI e segretario dell’ufficio di presidenza Claudio Muzio, nel rendere trionfalmente nota questa ennesima tragedia del mare, rivendichi il merito del risultato agli europarlamentari dei suo partito, vaneggiando di “pesca selettiva” e di “scarsissimo impatto sul prelievo ittico" - conclude L'Enpa - Per fortuna sempre più persone frequentano il mare senza attrezzi micidiali e con un diverso atteggiamento verso la fauna marina: con maschera e boccaglio per fare snorkeling, con battelli attrezzati per osservare i cetacei o, semplicemente, con il costume a nuotare in pace con tutti".