C'è un po' di Albisola nell'asta di Sotheby's, che si prospetta milionaria, in programma nei giorni 29 e 30 novembre a Milano. Sarà battuto infatti un "Achrome" di Piero Manzoni, tra i lotti d'arte contemporanea. Un'opera che appartiene ai lavori che legavano l'artista alla cittadina ligure, negli anni a cavallo tra i Cinquanta e Sessanta, fucina frizzante di sperimentatori e precursori.
Si tratta di un "Achrome" realizzato tra il 1961 e 1962, in fibra artificiale, restaurato nelle sue condizioni originali. Il valore stimato supera i 300 mila euro. Una base che potrebbe essere ampiamente surclassata, considerando che l'opera che ha raggiunto il maggior valore tra le realizzazioni di Manzoni è proprio un "Achrome", caolino su tela: nel 2011 se l'era aggiudicata un investitore ad una mirabolante cifra che oltrepassava i 30 milioni di dollari.
Diversi sono gli "Achrome" legati al contesto albisolese (tele grinzate, cucite e oggetti), che oggi valgono importi da capogiro. Il caolino è materia ceramica che Manzoni elaborava proprio ad Albisola. Luogo dove, fra l'altro, nell'estate del 1961 fu esposta per la prima volta in una mostra pubblica la nota "Merda d'artista", dove furono presentati i "Corpi d'aria", dove fu elaborato il progetto per il "Placentarium" e così via.
All'epoca per molti artisti la Liguria non solo rappresentava la riscoperta della luce del Mediterraneo, ma anche il clima culturale più adatto e stimolante per aprire nuovi filoni creativi, in particolare nell'ambiente allora dinamicissimo dei laboratori e forni albisolesi.
L'"Achrome" all'asta di Sotheby's è attestato nel volume di Francesca Pola "Una visione internazionale: Piero Manzoni e Albisola". Sin da bambino Piero Manzoni trascorreva la stagione estiva sulla costa ligure, con la famiglia, e da lì il legame con la località savonese proseguì con una produzione feconda di opere e amicizie artistiche internazionali.
Per "Achrome" s'intende "incolore". Secondo l'artista cremonese, l'assenza di colori trasmetteva "l'infinibilità rigorosamente monocroma". "E' un entità neutra e incolore, 'infinita' sia nel tempo perché 'ripetibile all'infinito' sia nello spazio perché, potenzialmente, i tessuti cuciti, i batuffoli di ovatta o i panni apposti sul supporto potrebbero proliferare ed espandersi oltre i confini dell'oggetto-quadro", spiega Gaspare Luigi Marcone nel catalogo di una mostra che si è svolta a Palazzo Reale, a Milano, nel 2014.
La richiesta dei collezionisti continua a catalizzarsi su Manzoni, sostenitore della logica per cui "tutto ciò che è prodotto dall'artista è opera d’arte", e provocatore in anticipo sui tempi. Mentre il percentuale di venduto nelle aste di Sotheby's continua ad impennarsi tra gli appassionati d'arte contemporanea. tra Gli studiosi, intanto, proseguono il lavoro bibliografico, documentario e testimoniale per ricostruire il percorso di Manzoni nel contesto di Albisola.