Politica - 03 novembre 2017, 10:15

Savona: "Per la sicurezza rendere la Città più gradevole", la proposta dei Verdi

"Chiediamo le dimissioni della Giunta o quantomeno di Ripamonti. Non hanno risolto il problema, un fallimento completo"

Savona: "Per la sicurezza rendere la Città più gradevole", la proposta dei Verdi

"In questi giorni pare che l’assessore alla “sicurezza” Ripamonti sia preso da una sorta di “sfrenata loquacità” nel vedere il “suo giocattolo” di Savona come “città della sicurezza” sciogliersi come la neve al sole. Egli infatti dinanzi ai fatti di cronaca registrati in questi giorni (risse in piazza del Popolo, sospette attività illecite e bivacchi di senza fissa dimora in Piazza delle Nazioni,…) continua ad annunciare nuovi presidi di vigili urbani. Poi replica nell’immediato accusando ovviamente la Giunta precedente di aver lasciato una gravissima situazione in città  per concludere dopo l’ennesima accusa di rito al Governo che a breve partirà il cosiddetto “controllo di vicinato” e tutto tornerà alle migliori stagioni cittadine" afferma Danilo Bruno dei Verdi savonesi.

"Noi Verdi ci permettiamo di fare alcune osservazioni in merito cominciando a rilevare che le notizie odierne non sono molto diverse da quanto era comparso sui quotidiani lo scorso anno e su cui la sindaca Caprioglio aveva impostato la propria campagna elettorale ovvero: Savona è ormai una sorta di Bronx e solo con continui controlli di polizia si potrà ristabilire l’ordine e la sicurezza". 

"Se dopo un anno siamo ancora ferme e fermi alle lamentele di un tempo forse qualcosa non ha funzionato o meglio forse è la stessa ricetta del centrodestra, che non funziona" spiega Bruno. 

"Noi Verdi siamo sempre più convinte e convinti che Savona possa anche avere problemi di ordine pubblico ma che essi vadano inquadrati nell'esigenza di rendere la città più vivibile e gradevole:

1)  in primo luogo occorrono opere di arredo urbano anche minimali ma maggiore pulizia (la città non è mai stata tanto sporca a memoria di uomo o donna), piu’ punti luce favorendo una corretta politica di risparmio energetico, una diversa organizzazione dei vigili urbani, che li porti ad essere maggiormente presenti nei quartieri anche con funzione educativa e non solo repressiva;

2) a questa prima dichiarazione di principio deve seguire la convinzione secondo cui la sicurezza è un terreno, che si intreccia pure con il disagio sociale e con la percezione che si ha della propria città da parte di cittadine e cittadini. Ad essa quindi si risponde anche con una adeguata politica dei servizi sociali per cui un tempo Savona poteva giustamente vantarsi e con la necessità di integrazione sociale di tutte le forme di disagio, che vanno esaminate e combattute alla radice anche con politiche educative non colpendo solo coloro che ne sono espressione se non vittime;

3) bisogna poi adottare adeguate forme anche educative di tutela delle categorie piu’ deboli (bambine, bambini, anziani,…) non agitando il fantasma della paura del diverso o magari dell’extracomunitario ma favorendo la conoscenza dei fenomeni e la nascita di una città solidale ed integrata, che non abbandona, ad esempio, le anziane e gli anziani soli ma favorisce un sistema di integrazione basato sul pubblico ed il privato sociale". 

"Si tratta quindi di due diverse concezioni della sicurezza poiche’ la nostra si estende pure ai problemi della sicurezza sul lavoro, passando dal precariato, alla diffusa difficoltà di arrivare in condizioni dignitose alla fine del mese, alla possibilità di avere servizi adeguati di supporto alle famiglie con figli e figlie minori". 

"Evidentemente la concezione del centrodestra, dell’assessore Ripamonti oltreche’ della Sindaca, che è sempre presa dai suoi numerosi impegni fatti di discorsi in giro per l’Italia e l’Europa e di tagli di nastri (pochi peraltro) in città oltreche’ di saluti portati a destra e a manca, è molto lontana dalla nostra, che va nella direzione delle moderne idee europee ma ciò non toglie che dinanzi all’ evidente fallimento della politica comunale in tema di sicurezza una sola parola emerge dal profondo del cuore: “Dimissioni” ovvero, questa Giunta se ne deve andare o quanto meno l’assessore alla sicurezza visto il completo fallimento dopo 12 mesi di esercizio di una delega, che peraltro nessuno ha mai compreso" conclude Bruno. 

rg

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