Prende via via una forma sempre più chiara e definita il progetto denominato MUDIF (Museo Diffuso del Finale): è infatti intenzione del Comune partecipare al bando emanato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino per “la valorizzazione a rete delle risorse culturali urbane e territoriali”.
Il Comune di Finale Ligure riveste ruolo di ente capofila del progetto, con una compartecipazione pari ad un terzo delle risorse; partner sono l’Unione dei Comuni del Finalese, la Sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri in qualità di gestore del Museo Archeologico del Finale, la Diocesi di Savona-Noli.
Come si legge nelle idee raccolte dalla Consulta per il Turismo del Comune di Finale Ligure per partecipare al bando: “L'articolazione del progetto è finalizzata a creare un'offerta complessiva rivolta al territorio finalese, e per creare un indotto e un valore aggiunto a beneficio delle categorie imprenditoriali della città, a partire dal comparto turistico”.
“Museo diffuso” è un concetto di valorizzazione che va oltre la classica idea che si ha di museo fatto di una o più sale dove esporre opere d’arte, reperti o altro: il “museo diffuso” è qualcosa che si estende su tutto il territorio cittadino: e quale città, meglio di Finale Ligure, con il suo insieme di palazzi storici, monumenti, paesaggio, caratteristiche ambientali e naturalistiche uniche, potrebbe meritare il titolo di “museo diffuso”?
Chi da tempo ha dimostrato di credere nel progetto e sovente adopera il nome di “Museo diffuso” nel descrivere i propri piani di valorizzazione e promozione del territorio è l’associazione Finalborgo.it. A tal proposito, commentano gli associati: “Rappresenta un’opportunità di valorizzazione notevole, per il Borgo e per Finale Ligure tutta. Esprimiamo il nostro ringraziamento all’Arch. Eugenia Murialdo, alla compagnia di San Paolo e al Comune per aver dato alla città l’opportunità di partecipare. Si tratta di un progetto di turismo e cultura veramente moderno e innovativo. Fin da subito Finalborgo.it si era posta tra i capofila di questa iniziativa e darà tutto l’appoggio possibile alle istituzioni affinché l’operazione vada in porto. Del resto l’assessore all’urbanistica Marinella Orso già nell’ottobre 2015 ai Chiostri di Santa Caterina aveva parlato di Finalborgo come possibile baricentro di un sistema eco-museale. Viene quindi dato seguito a un progetto al quale avevamo già dato il la”.
Il convegno del 2015 intitolato “Valorizzazione dei piccoli borghi, qualità del vivere e sviluppo economico: il caso di Finalborgo” aveva avuto una forte eco in diversi ambienti culturali regionali e nazionali, con interventi (tra gli altri) di docenti provenienti dal Politecnico di Milano, dell’Università degli studi di Genova e dell’Università argentina di Buenos Aires, oltre che di rappresentanti di numerose associazioni impegnate nella valorizzazione artistica e culturale dei piccoli borghi.