Attualità - 05 ottobre 2017, 08:30

Il Ponente ligure rischia di andare verso la privatizzazione dell'acqua?

Questo, secondo Comitato Savonese Acqua Bene Comune, il rischio, ma Vaccarezza ci spera ancora: "Lunedì ne parleremo in commissione"

Il Ponente ligure rischia di andare verso la privatizzazione dell'acqua?

Proprio mentre i Sindaci venivano convocati in Commissione Ambiente della Regione, lunedì 2 ottobre, il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, recapitava al Presidente della Provincia di Savona e ad altri soggetti una lettera con la quale si impone, in base alla normativa vigente, l’individuazione e la delimitazione dell’ATO 1 costiero, la redazione e approvazione del Piano d’Ambito.

Il tutto, dice il Presidente Toti, entro la data del 13 novembre 2017 pena il sostanziale commissariamento nonché la richiesta di danno erariale derivante dall’inadempimento. Ecco, dunque, che si scatena il dibattito sul tema Ato, dibattito che vede coinvolti non solo tutti i sindaci del ponente ligure (quelli che dovrebbero rientrare nell’Ato 3 savonese), ma anche e, soprattutto la Regione.

Promotore del terzo ambito, infatti, il consigliere regionale Angelo Vaccarezza che afferma: "C'è una sentenza della Corte Costituzionale di fronte alla quale il presidente Toti non poteva fare altro che sollecitare la Provincia, ma i giochi non sono chiusi. La stessa sentenza della Corte Costituzionale lascia aperte delle opzioni che discuteremo in commissione lunedì dopo avere sentito il parere degli uffici".

Continua Vaccarezza: “Da sottolineare è anche una particolarità: non si era impugnata la legge per la costituzione dell’Ato della Valbormida ma quando la giunta Toti costituisce quello del ponente allora si sollevano le obiezioni. Salve le altre eccezioni, la sentenza evidenzia come era necessaria una delibera per la costituzione degli ambiti. Questo cosa comporterà?”

La discussione rimandata a lunedì, ma sembra proprio che si creda ancora nell’Ato 3 savonese.

Intanto Comitato Savonese Acqua Bene Comune nella persona di  Roberto Melone affermano: "In questi mesi si è svolto un vero e proprio “teatrino”, un "gioco delle parti" tra alcuni consiglieri regionali di maggioranza da una parte e il presidente e la giunta dall’altra, che aveva ed ha l’obiettivo di arrivare esattamente alle conseguenze minacciate dal Presidente nella sua lettera.E’ chiaro che il Piano d’Ambito non può essere realizzato nei tempi previsti, che questa nuova situazione coinvolge non solo i comuni dell’ex ATO3 ma tutti i comuni costieri da Varazze a Laigueglia e relativo entroterra e che il commissariamento significa una sola cosa, privatizzazione del servizio". 

Continua Melone: “Siamo a conoscenza del fatto che la Provincia di Savona è impegnata nella richiesta di una proroga alla data del 13 novembre 2017 e riteniamo di sostenere tale richiesta e chiediamo a tutte e tutti i Sindaci di schierarsi apertamente e in maniera forte e decisa nel sostegno a tale richiesta. el frattempo riterremmo utile che nei vari Comuni venissero rapidamente indetti Consigli Comunali Aperti per informare e discutere con la popolazione e alla luce del sole un argomento che non riveste solo degli aspetti economico/finanziari, ma, soprattutto, di carattere etico, che riguardano il futuro dei nostri territori e delle future generazioni che lo abiteranno e, non ultimo, il rispetto di quei 130.130 cittadine e cittadini savonesi che votarono SI nel Referendum del 12 e 13 giugno 2011". 

Mara Cacace

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