Sanità - 04 luglio 2017, 20:02

Dializzata da 30 anni: “Soffro il freddo quando sono in reparto”

Antonia Zambito : “Sarei anche disposta a pagare gli straordinari io stessa alle infermiere per farmi assistere in una stanza a parte, magari senza l'aria condizionata, ma mi hanno detto che non è possibile. Così però per me è una vera tortura e chiedo, per questo, aiuto”.

Dializzata da 30 anni: “Soffro il freddo quando sono in reparto”

La signora Antonia Zambito di Albenga purtroppo deve affrontare la dialisi da oltre 30 anni, una condizione non facile ed una vita con un appuntamento fisso: tre volte alla settimana all'Ospedale per circa 4 ore per “pulire” il suo sangue.

Se già questa condizione genera sofferenza, ancor di più se per fare la dialisi occorre stare in un letto per 4 ore con l'aria condizionata che da fastidio.

“Capisco che è un problema mio – spiega la signora Antonia in un turbinio di emozioni che vanno dalla tristezza al rammarico alla preoccupazione – Mi rendo conto che forse gli altri pazienti non hanno freddo, ma io sto vivendo una situazione davvero difficile e sarei disposta anche a pagare gli straordinari agli infermieri se potessi essere assistita magari in una stanza diversa senza aria condizionata”.

Democrazia o esigenze dei pazienti? Difficile bilanciare i diritti di ciascuno e difficile accontentare tutti probabilmente “Mi rendo conto che se sono l'unica ad avere problemi con l'aria condizionata non la tolgano per me, ma io al termine di ogni dialisi accuso mal di testa, febbre ed un freddo che non mi abbandona per tutto il giorno”.

“Ho provato a coprirmi – cerca di giustificarsi la signora Antonia – metto maglie, copriletto, ma mi di ghiaccia il viso, la testa e le braccia. Io non voglio essere noiosa, ma sono arrivata a pensare più volte di non fare più la dialisi se devo stare così male”.

Un problema che pare essere stato fatto notare dalla signora Zambito al personale medico “Ho rappresentato il problema più volte, ma mi dicono di non poter fare nulla. Sono stati anche gentili e mi hanno detto di aver provato ad alzare la temperatura, ma purtroppo io non ho avuto benefici e per me continua ad essere una sofferenza. La febbre che puntualmente si ripresenta mi dicono che potrebbe essere data da qualche infezione o dal catetere, infatti purtroppo sono cateterizzata, ma io ho fatto le analisi e comunque sto così male solo dopo essere stata sotto l'aria condizionata”.

Conclude Antonia Zambito : “Sarei anche disposta a pagare gli straordinari io stessa alle infermiere per farmi assistere in una stanza a parte, magari senza l'aria condizionata, ma mi hanno detto che non è possibile. Così però per me è una vera tortura e chiedo, per questo, aiuto”.

Contattata l'Asl 2 savonese fa sapere di aver contattato prontamente gli uffici tecnici che si sono adoperati in passato e continueranno a farlo, per cercare di andare incontro ai pazienti ben tenendo conto che, purtroppo, i pazienti dializzati si trovano in una condizione di particolare sensibilità alla temperatura data anche dal fatto di dover rimanere fermi per periodi di tempo piuttosto lunghi.

Purtroppo per fare in modo che tutti i paziendi fossero in una condizione "ideale" di temperatura sarebbe necessario avere una stanza singola per ciascuno di loro cosa non possibile. Ad ogni modo il tentativo posto in essere è quello di direzionare in maniera adeguata le bocchette dell'aria condizionata, fornire coperte e lenzuola e cercare una temperatura che possa essere adeguata al maggior numero di pazienti possibili.

Mara Cacace

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