La Fiat 500 compie 60 anni e si moltiplicano le iniziative per celebrare la compagna di viaggio di un intero Paese. Ne furono prodotte più di 4milioni di esemplari e ne rimangono circolanti oltre 400mila: l’uno per cento di tutte le auto in Italia. Ed è solo uno dei tanti record di una utilitaria che è riuscita ad incarnareun significato in ogni epoca che ha attraversato.
La Fiat 500 è stata l’auto della rinascita, quella che potevano permettersi anche gli operai che la costruivano, un capolavoro di design e semplicità che ha reinterpretato ogni elemento della meccanica e della carrozzeria al fine di creare un’auto diversa da tutte le altre. E’ stata l’auto delle donne, delle famiglie, delle prime vacanze al mare, una delle prime riadattate alle esigenze delle persone disabili, l’auto guidata dalle nonne e passata alle nipoti neopatentate. Oggi, grazie al più grande Club di modello al Mondo – il Fiat 500 Club Italia,Testimonial Unicef dal 2010 – è ambasciatrice di solidarietà e paladina di un turismo a misura d’uomo, dedicato ai territori e alla riscoperta di uno stile di vita lento, lo Slow Drive.
Proprio il Club, con oltre 21mila soci, un quarto dei quali sotto i 40 anni e iscritti da oltre 20 nazioni, ha dato il via ad una serie di celebrazioni che iniziano il 4 luglio e culminano nel più grande e longevo raduno di 500 in Italia: il 34° meeting internazionale di Garlenda, in provincia di Savona. Qui, dal 7 al 9 luglio, si incontreranno più di mille Fiat 500, di tutte le personalizzazioni, serie e provenienze: una festa che prevede escursioni alla scoperta del territorio, incontri culturali, serate musicali, bagni notturni nel mare di Alassio euna grande sfilata all’ippodromo dei Fiori di Villanova d’Albenga. Un’ondata di colori che “invaderà” il piccolo paese ligure e celebrerà i tantissimi ingredienti che hanno creato il mito della Fiat 500.
Ciò che stupisce della piccola e tenace 500, infatti, è la quantità di significati che ha raccolto negli anni, divenendo una vera e propria protagonista dell’immaginario collettivo. La Fiat 500 è veicolo di idee, aspirazioni, cambiamenti sociali: 60 anni fa come oggi. Di questo parla il nuovo libro edito dal Club che si concentra non tanto sulla 500 ma su quello che la 500 è andata via via a rappresentare.
Ai nuovi significati della Fiat 500, invece, è dedicata la mostra BeRevolution, dove l’utilitaria è il “finestrino” attraverso il quale scoprire un mondo che scorre abbastanza lentamente daessere guardato a fondo, dal Piemonte al Giappone, per riconoscere l’uguaglianza delle persone a prescindere dalla differenze. E queste sono solo alcuni degli spunti tra passato e presente che la Fiat 500 è capace di raccontare e che si danno appuntamento tra il 7 e il 9 luglio a Garlenda.
Un appuntamento dedicato ad una storia ancora più eccezionale se si considera che era nata zoppicante.
La prima versione era oltremodo spartana,aveva due soli posti a sedere e non era, poi, così economica in proporzione a quello che offriva. Era il 4 luglio 1957 e la Fiat, sulle soglie di uno dei più grandi e longevi successi automobilistici di sempre, si rese conto di aver fatto un errore. Così, lanciò immediatamente una seconda versione della “Nuova” Fiat 500 , questa volta più “lussuosa”, meno cara, e quattro posti, rimborsando della differenza gli acquirenti del primo modello.
Dopo questo piccolo cambio in corsa, poteva iniziare il mito.