Tre anni fa, da capogruppo forzista in Regione, Marco Melgrati scrisse al presidente della Repubblica Napolitano per chiedere che l'attore ligure fosse nominato senatore a vita. All'epoca il celebrato interprete del ragionier Fantozzi partecipò ad una serata ai Bagni Florida, organizzata da Yuri Pastore a Loano.
Nell'occasione Melgrati scrisse al Capo dello Stato per chiedere di assegnare lo status di senatore a vita a Villaggio. "Un riconoscimento che non si comprende come mai ancora oggi non gli sia stato attribuito vista la sua grande ed importante carriera", sottolineava l'ex sindaco di Alassio e allora consigliere regionale Melgrati.
Nessuna reazione da parte del Quirinale. Personaggio simbolo del cinema italiano, Villaggio ha lasciato una traccia indelebile, anche internazionale, considerato come l’erede della grande letteratura russa dei Gogol e dei Cechov (gli fu assegnato, fra l'altro, proprio il Premio Gogol).
Dal dispotico professor Kranz al sottomesso Fracchia sino all'icona dei maltrattati Fantozzi, Villaggio ha incarnato la tipicità italiana con un senso intramontabile del grottesco.
I Fieui di Caruggi gli avevano assegnato il premio ingauno della Fionda di Legno. "Avete consegnato il premio al mio amico Fabrizio De Andrè e, siccome ho un po' di bronchite, non vorrei raggiungerlo senza Fionda" disse Villaggio con il tradizionale umor nero.